bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 22 giugno 2017

sully e il tramezzino a numero chiuso

e io che pensavo ormai di aver visto tutto nella vita.
invece.
intanto non avevo visto Sully, con Tom Hanks, diretto dal buon vecchio conservatore trumpista Clint Eastwood (lo perdono??).
che bel film. che bel film. che bella regia, che bella costruzione della storia, della narrazione, che bella storia, che begli attori, che bravo Ton Hanks, che bella tensione, che partecipazione, e che divertimento.
guardando mi domandavo se davvero esistono uomini così, io così emotiva, che vivo solo nella continua tensione di guardare interrogare domare approfondire guidare l'emotività, vivo per questo e non so fare che questo, sono stupefatta che qualcuno possa vivere nel dominio di sè, in pace e in guerra, in salute e in malattia. 
ho apprezzato la capacità di spiegare il trauma e la sua portata, il trascinamento che ha nella vita, lo spostamento dall'asse, l'irrealtà che domina in chi ha vissuto momenti di vicinanza all'orlo della morte ma poi ha fatto quel passo indietro. lo sanno i traumatizzati della guerra e del terrorismo, i sopravissuti del Bataclan e ai terremoti, e ai disastri aerei. quelli che sopravvivono, pochi. 
ora, la moderna psicologia, quella cognitivo comportamentale, vuole tutti traumatizzati da stress (ora ci sono anche diagnosi da post traumatico cronico o perdurante o insistente o infinito o cosmico o universale) pur di applicare in massa l'EMDR, ma lasciamo stare. ora va di moda questa forma di salvezza tascabile.
invece.
non avevo ancora provato l'ebbrezza del tramezzino a numero chiuso, una trovata inarrivabile del MIC, i miei complimenti alla sua direzione marketing.
sono andata lì a vedere il film, invece di aspettare l'Arianteo, ma, giuro, non lo farò più, attratta dalla proposta di un aperitivo in "terrazza" e di degustazione (!!) di vini  prima del film.
ottimo no? un aperitivo e poi film, senza correre a destra e a manca, la terrazza, i tramezzini di e le degustazioni di.
si.
certo,
di.
siccome vivo a Milano pensavo che la proposta fosse seria ma c'è ancora qualcuno che fa le cose come fossimo nel paleozoico.
i tramezzini, a metà coda, dopo consegna del bigliettino (come all'oratorio) ai fortunati estratti (come nelle fiere di capodanno), sono terminati. immenso stupore e sbandamento.
così si finisce su una terrazza, di cemento e torrida, poche sedie, non per tutti, una tenda con sparuti bicchieri di plastica e fazzoletti di carta, presso la quale compaiono, a un certo punto, due ragazzi con una bottiglia di vino (degustazioni??) e poi, un po' per volta (non tutti insieme, ma ad esaurimento scorte se proprio è necessario perchè se avanzano è meglio) pacchetti contenenti tramezzini. cinque prima, dieci dopo, pausa, torno subito, altri cinque, ultimi dieci.
o mioddio.
tutti in fila come alla mensa dei poveri, a pietire l'appetitoso aperitivo (chissà perchè immaginavo una piccola diposizione di panini su vassoi, disponibili al pubblico, non ai soli detentori del fantastico pezzetto rosa con numerino della lotteria).
quelli che non avevano capito hanno presentato il biglietto del film. 
eh no!! cosa fa!! cosa crede!! quello non serve, non basta!! ci vuole il biglietto rosa. non ce l'ha?? lei è fuori dal giro mia cara, fuoriiiii.
una scena pietosa, penosa, mi chiedevo se ero a Milano, se avevo letto male, come mai non avevo capito che la gestione del MIC si è fermata alla gestione della fiera di paese alla consacrazione del santo protettore.
non c'è la canasta? non c'è la pesca? e il fucile con i premi ? la vaschetta dei pesci??
tutti paghiamo lo stesso biglietto, ma qualcuno gode di servizi migliori.
non tutti i biglietti sono uguali!! questa dura legge del mondo vale anche al MIC di Milano.
modesto e detestabile, una situazione imbarazzante.
in più avevo fame, certo è ovvio, pensavo a un aperitivo, un film alle 21.00 (mi sono presentata alle 20.30 come da richiesta sul borioso e menzognero volantino, come da falsa testimonianza del sito, sia chiaro, non mi sono infilata imbustata all'ultimo minuto, non sia mai che qualcuno insinui che sono una parassita) prevede un apertivo, ma, attenzione, non siamo tutti così fortunati a questo mondo, la mannaia scende sempre a discriminare i vinti dai perdenti. 
e così una metà mangiava, l'altra metà, guardava...

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