bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 11 dicembre 2014

torneranno i prati


c'è molta calma, moltissima.
c'è molta neve e il bianco riluce anche di notte.
c'è l'inesorabilità della natura, così come della guerra, della morte.
la si aspetta, la morte, come inevitabile, come quella neve che tutto copre. la neve cade comunque, qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa faccia l'uomo, cade e copre, scende, brilla. 
bellissima. ma bellissima nell'inferno in terra. quindi crudele, perché è un contrasto intollerabile la bellezza di questa natura con l'orrore della guerra.
il nemico non si vede, ma c'è, è fuori e dentro di noi.
gli uomini sono soli, parlano poco, obbediscono all'insensatezza, obbediscono alla sorte, obbediscono ai comandi, e muoiono, dimenticati. sono stracciati, quegli uomini, morti di freddo e di fame, desolati, poveri, facce comuni, anonimi, eroi oppure vigliacchi, dignitosi oppure folli.
c'è chi si uccide, davanti al maggiore, per non morire ammazzato da un cecchino, in quella neve così bianca, in quel vuoto di senso. se deve essere un suicidio, che sia così. con un colpo sparato in bocca, e dategli voi, un senso, se siete capaci.
vengono seppelliti nella neve, tutti quei morti sotto le granate, e riemergeranno a primavera, come i prati.
«Quest’estate emergeranno dal ghiaccio e qualcuno verrà a cercarli. Ma di molti non se ne occuperà nessuno» dice un graduato al tenente di fresca nomina.
è un grido di silenzio questo film, è una preghiera, sommessa. un invito alla memoria: non dimentichiamo, non abbandoniamo questi morti.

Torneranno i prati. di Ermanno Olmi.




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