bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

sabato 20 settembre 2014

Haruki Murakami

è meraviglioso un mondo di Murakami!
all'inizio, quando ho letto della mostra dell'altro Murakami, Takashi, ho davvero pensato che lo scrittore, Haruki, fosse anche un artista contemporaneo!
povera me.. vedi l'ignoranza...
magari, in quel del Giappone, è come il Rossi di casa nostra.
non ho molto da dire in verità se non 'sta scemenza, lo scrittore l'ho letto, Norwegian Wood e Kafka sulla spiaggia, e non posso dire di esserne rimasta folgorata. 
perchè a me, o folgorano o niente...
due libri molto diversi, il primo molto intimista e riflessivo, il secondo totalmente onirico e misterioso, li accomuna, ovviamente, una scrittura scorrevole e fruibile, ovviamente nella traduzione italiana.
mi manca il suo famoso 1Q84 ma credo che non mi avventurerò in quella landa, mi sono preparata il terreno, con letture anticipatorie, e non mi sembra fertile, per me.

Ma a partire dalla notte in cui morì Kizuki, non riuscii più a vedere in modo così semplice la morte (e la vita). La morte non era più qualcosa di opposto alla vita. La morte era già compresa intrinsecamente nel mio essere, e questa era una verità che, per quanto mi sforzassi, non potevo dimenticare. Perché la morte che in quella sera di maggio, quando avevo diciassette anni, aveva afferrato Kizuki, in quello stesso momento aveva afferrato anche me. 
(Norwegian Wood)


Il tempo grava su di te con il suo peso, come un antico sogno dai tanti significati. Tu continui a spostarti, tentando di venirne fuori. Forse non ce la farai, a fuggire dal tempo, nemmeno arrivando ai confini del mondo. Ma anche se il tuo sforzo è destinato a fallire, devi spingerti fin laggiù. Perché ci sono cose che non si possono fare senza arrivare ai confini del mondo.

(Kafka sulla spiaggia)

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