Aprile
di Vincenzo Cardarelli
Quante parole stanche
mi vengono alla mente
in questo giorno piovoso d’aprile
che l’aria è come nube che si spappola
o fior che si disfiora.
Dentro un velo di pioggia
tutto è vestito a nuovo.
L’umida e cara terra
mi punge e mi discioglie.
Se gli occhi tuoi son paludosi e neri
come l'inferno,
il mio dolore è fresco
come un ruscello.
10 commenti:
come tu ormai sai da tempo...non ho l'animo poetico e le poesie mi fanno dormire...ma complimenti per la scelta delle foto. La Natura è sempre affascinante.
Ciao bella mora
Le foto sono tue?
Belle. Saranno foto tue...Fiori presi al massimo della pienezza.
Cardarelli è nel mio cuore, oramai conosce il mio "passo"...
Ciao Rossa...
Brava, bellissime foto!
E la poesia è pura, delicata.
Grazie, e buon 1° Maggio!
caro cinghiale, le foto sono mie...e ti ringrazio, anche se dormi...ma come fai a sapere che sono una bella mora?? è vero peraltro, proprio vero!
Titanium, me lo chiedi prima di scrivere che ti fanno schifo? dai sii gentile con me..sono una novellina.
ciao bellezza, si sono mie, ne ho fatte decine e salvate poche ma mi sono divertita parecchio. si Cardarelli ci piace, sono contenta di questo
Ciao Liebre
Ciao Paolo, grazie, anche tu sei lieve e delicato.
buon 1° maggio, lavoratore.
so che sei una bella mora perchè normalmente sono le more che mi intrigano...mi interessano...mi piacciono...non ho bisogno di vederti per sapere che la sei ^_^
poi i cinghiali, come gli altri animali selvatici, hanno l'istinto
ah si, un istinto infallibile...
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