bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 25 ottobre 2016

rimaniamo incerti quale sia la Città e quale l'ombra.


"..i vicoli tortuosi e sguscianti come anguille che alla fine ti portano a una grande sogliola, a una piazza con una chiesa al centro, incrostata di santi, che ostenta nel cielo le sue cupole simili a meduse. Qualunque meta tu possa prefiggerti nell’uscire di casa, sei destinato a perderti in questo groviglio di calli e callette che ti invitano a percorrerle fino in fondo, ti lusingano e ti ingannano, perché in fondo c’è quasi sempre l’acqua di un canale." 
Iosif Brodskij

mosso molto mosso
"uscii da sotto il portico di piazza San Marco e passai in rassegna le quattrocento finestre. C’era un deserto assoluto, non un’anima. Le finestre ad arco correvano nel solito ordine ossessionante, come onde idealizzate. Questo spettacolo mi ha sempre ricordato il Colosseo, dove, per usare le parole di un mio amico, qualcuno inventò l’arco e non riuscì più a fermarsi."  
 Iosif Brodskij

Venezia, simile a Tiro per perfezione di bellezza, ma inferiore per durata di dominio, giace ancora dinanzi ai nostri sguardi come era nel periodo finale della sua decadenza: un fantasma sulle sabbie del mare, così debole, così silenziosa, così spoglia di tutto all'infuori della sua bellezza, che qualche volta ammiriamo il suo languido riflesso nella laguna, rimaniamo incerti quale sia la Città e quale l'ombra.
John Ruskin
piace parecchio
"La strana imbarcazione giunta a noi tale e quale dai tempi delle ballate, e nera come sono, fra tutte le cose al mondo, soltanto le bare, ricorda tacite e delittuose avventure nello sciacquio notturno; rievoca ancor più la stessa morte, e il feretro, e il tetro corteo, e l’ultimo viaggio silente."
Thomas Mann

qualche effetto interessante lo si vede, soprattutto sull'acqua, molto sulla luce. il movimento sottrae il tempo alla foto, isola lo spazio dallo scorrere delle epoche, elimina dettagli e definizioni quindi la possibilità di una collocazione temporale precisa. 

ma è solo un gioco di prestigio, e dura poco l'inganno, fotografia è un'altra cosa.

l'aspetto più interessante della mostra alla Fondazione Stelline di Milano, dedicata a Roberto Polillo e alle sue foto su Venezia (autore noto soprattutto per le sue foto dedicate al mondo del jazz, il padre Arrigo è noto critico jazzista, e che verranno esposte al Base in occasione del prossimo JazzMi, rassegna jazz a Milano dal 4 al 15 Novembre), sono le citazioni letterarie su Venezia.
si sposano con le foto, forse danno loro il senso.

“Ed ecco, egli rivide l'ineguagliabile approdo, l'allucinante composizione di architetture fantastiche che la Serenissima offre allo sguardo incantato del navigatore in arrivo [. . .] e, guardando, si disse che giungere a Venezia per terra, dalla stazione, era come entrare in un palazzo dalla porta di servizio, e che solo così per nave, dal mare aperto, bisognava accostarsi alla città fra tutte la più inverosimile.” Thomas Mann

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