bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 24 marzo 2016

Trace

di nuovo street art, ma domestica. strano ma vero.
cioè su tela, quadri cosparsi nella sede di Banca Generali in piazza Sant'Alessandro.
Palazzo Pusterla, apertura per le giornate di primavera del FAI.
code allucinanti, ormai i milanesi, dopo Expo, si mettomo in coda per ore come automi.
è una domenica di sole immenso, mi vedo questa singolare mostra negli uffici di lusso della banca privata, del palazzo originale è rimasto ben poco, alcuni soffitti.
di fronte a scrivanie di mogano e oggetti di iluminazione che non provengono dall'ikea, intorno a tavoli ovali di sale riunioni tenute a battesimo da soffitti mozzafiato, sono sparse le opere di Farhan Siki, street artist indonesiano parecchio inviperito con la globalizzazone e l'occidentalizzazione incipiente se non fagocitante che annulla la ricchezza culturale delle regioni che va colonizzando.
la sua impronta è del tutto simile a quella di Blek le Rat, forse meno originale, e mi ritrovo stupita in questa mia repentina conoscenza di un mondo a me ignoto fino a qualche mese fa.

Palazzo Pusterla, affacciato sulla piazzetta di Sant’Alessandro, risalirebbe nel suo nucleo originario, alla metà del XIV sec., come residenza dell’antica e potente famiglia Pusterla. Oggi il palazzo, sede di Banca Generali, si presenta in veste seicentesca, rimaneggiata negli anni, con un cortile porticato in controfacciata e sul lato opposto. Ulteriori rifacimenti ottocenteschi si devono all’opera del Canonica. Nella sua destinazione attuale e nelle intenzioni di Banca Generali c'è quella di promuovere e valorizzare l'arte, sia con acquisti che vadano a incrementare la collezione permanente di proprietà della banca, sia con l'allestimento temporaneo di mostre in collaborazione con curatori e Gallerie d'arte. “Le bellezze del Paese sono parte intrinseca della nostra cultura e della nostra identità” – dichiara Piermario Motta, Amministratore Delegato di Banca Generali. In quest’ottica, è in corso TRACE, la mostra personale dell'artista Farhan Siki, street artist indonesiano, tra i più apprezzati a livello internazionale. In particolare la sua riflessione si concentra sulla occidentalizzazione che la cultura global ha portato in Indonesia dagli anni '90.La visita continua nel cortile del palazzo di una delle famiglie nobili milanesi più antiche ed importanti per la storia della città, il casato dei Trivulzio. Palazzo Trivulzio si presenta in stile rococò, l’origine è però più antica e va ravvisata nella cinquecentesca dimora della famiglia Corio Figliodoni-Visconti. Acquistata dal Marchese Giorgio Trivulzio venne ristrutturata agli inizi del ‘700. La facciata, sobria ma imponente, si arricchisce di un fastoso portale su cui poggia lo Stemma della famiglia Trivulzio con sotto una testa di elefante. Il palazzo si distribuisce intorno al cortile d'onore, sotto cui sono conservati frammenti scultorei e architettonici, tra i quali un pozzo ottagonale di marmo recante gli stemmi dei Trivulzio e degli Sforza. I busti raffigurano probabilmente esponenti della famiglia Trivulzio. In fondo è riutilizzato un prezioso portale quattrocentesco, in marmo bianco e rosso di Verona, proveniente dall'antica casa Mozzanica (poi Serbelloni), distrutta per allargare l'attuale Corso Vittorio Emanuele (ex Corsia dei Servi). Il gusto e lo stile rimandano al classicismo bramantesco, secondo un modello molto usato in quei tempi nei palazzi e dimore del Ducato.


nel suo gioco artistico sovrappone arte e marchi globali, macerie storiche e svalorizzaione, un messaggio relativamente semplice, certamente più efficace su un muro, per strada, in una periferia abbandonata che negli angoli storici ristrutturati di gran lusso di piazza Sant'Alessandro. 
non mi fido di una banca che si veste di un'arte che la condanna.
e forse ancora meno dell'artista che gliela affida.

 piazza Sant'Alessandro è molto bella, il portone di palazzo Trivulzio anche di più e, forse anche oltre, il cortile al suo interno.
piazza poco milanese e un po' romana sentivo dire, meno quadrata e più ovale, senza intersezione di rette ma di vie oblique. un bel posto, comunque.

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