bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 17 marzo 2016

la lupa

bene, la mia solidarietà è bella e finita.
quella simpatica confusione che faceva del politico una donna è conclusa.
dopo quella espressione di protezione e di smarrimento che dicevano di un affidarsi al senso ancestrale delle cose riprende corso il treno del marasma propagandistico e la primitività del cervello rettiliano.
ora permane l'idiozia.
non solo della Meloni, per carità, ma di molto entourage politico, soprattutto femminile.
l'idiozia può arivare al punto di prendere una posizione di pura opposizione all'enunciato maschile perdendo completamente di vista il valore simbolico dei gesti, il valore assoluto delle scelte.
si scagliano scandalizzate alle frasi bonarie perfino naif sulla maternità di un Bertolaso strattonato a destra e a manca - ma di certo non mi fa pena questo fantaccio rincorso da avvisi di garanzia e pluripremiato indagato che qualche demente senza idee in testa pensa di servire alla cità di Roma come possibile sindaco perpetuando la cattiva salute di una città già molto malata di corruzione e pessima politica - pure a quelle di un Berlusconi, e porca miseria, per la prima volta e spero l'ultima nella mia vita mi trova d'accordo, quando strepita che una donna in attesa di un bambino non è indicata a fare il sindaco di Roma - anche se è chiaro che l'intento di Berlusconi non è certo protettivo nei confronti di chi inevitabilmente sta sgretolando il suo progetto politico sulla capitale.
mettendo da parte le questioni politiche e il significato sociale dei diritti civili ma ragionando sulle vite degli uomini e delle donne, dobbiamo offenderci per questo, dobbiamo dire frasi acefale tipo: un uomo non deve mai dire a una donna quello che deve fare o cretinerie imperdonabili alla Boschi tipo: a un uomo non si è mai detto di non fare il sindaco perchè diventerà padre?
forse che le donne non dicono di continuo dalla mattina alla sera quello che un uomo deve fare? non è lo sport nazionale femminile indicare i tempi i modi e le strategie che un uomo deve adottare nella vita? dobbiamo farci portatrici delle peggiori cazzate del bestiario nazionale? delle peggiori banalità in bocca ai coglioni? dobbiamo perpetuare le fesserie imperanti che regolano le discriminazioni, reciproche, tra i sessi?
tra poco qualcuno riuscirà a dimostrare che per fare un figlio non ci vuole un gamete maschile e uno femminile e che anche i canguri hanno diritto di avere figli tra omosessuali e mettere su famiglia tanto quel che conta è l'amore.
la scienza è diventata una gran puttana e questo ormai è una via senza ritorno,
ma una donna non è come un uomo e mai lo sarà, anche dovesse venire giù l'universo intero saremo diversi per sempre, fino all'ultimo dei nostri respiri.
e una madre non è come un padre, nemmeno dovessero a impiantare un utero a un uomo finalmente appagato di possedere lo strumento che fa girare il mondo.
ma cosa ci guadagniamo a fare gli uomini? 
ma dove sta scritto che la parità e i diritti civili nascono dal mettere al mondo un figlio a darlo in mano a qualcun altro per crescerlo? ma quando capiremo che certe parità sono solo una perdita e una colossale fregatura?ma dov'è finito quel meraviglioso mondo femminile che preserva l'uomo dalle brutture? che custodisce il valore inestimabile della diversità e dell'alterità?
ma da quando fare la madre e fare il padre è perfettamente intercambiabile? da quando la cura materna ha lo stesso valore simbolico del ruolo paterno? ma per quale motivo dobbiamo fare della genitorialità una marmellata indistinguibile? ma per quale straccio di ragione si può arrivare a pensare di appiattire e stralciare dalla storia dell'uomo i simboli madre e padre a arrogarci il diritto di pensare che per le creature che verranno andrà comunque bene delirando che non è questo quel che conta? per per quale motivo il limite va sempre oltrepassato a scapito della vita stessa? 
ci si indigna per cosa? perchè in qualche angolo polveroso e dimenticato ancora resiste l'idea che la maternità abbia un valore sovrano e che andrebbe vissuta e preservata da interferenze di qualsiasi genere soprattutto coglionerie di rivalsa verso un mondo maschile che, tra le altre cose, quel privilegio non ce l'ha?
Roma mamma lupa, dice la Meloni, mai esempio fu più stonato e ignorante, nulla più dell'uomo appartiene alla naturalità tutto è condizionato dalla cultura e più che mai quella attuale femminile che rivendica per sè la stronzaggine maschile dell'egoismo e della supremazia del fallo, uno stravolgimento che di vantaggi non ne porterà mai alcuno. 
le donne si perdono le cose migliori della loro esistenza e sono sempre più disperatamente sole, fumano e bevono guadagnando solo cattiva salute e immaginano esistenze manageriali e aggressive senza speranza di condivisione con l'Altro, solo per la cecità e la rabbia schiumosa di rivendicare quel che loro non viene garantito. ma il privilegio della diversità, maschile e femminile, ha un valore inestimabile, svenderlo significa affidarci al caos di un godimento senza limite, perdersi in vite disperate, crescere figli senza riferimento che ammazzano e torturano per noia.
e lo stesso vale per gli uomini che inseguono desideri di "maternità" irrealizzabili di fatto ancora ricorrendo, diversamente non si può, all'impianto del loro sperma - unica traccia reperibile ma temo non bastevole alla futura progenie per rispondere alla sempiterne domande di un bambino sulla propria provenienza- onnipotenza travestita da amore -quante idiozie si dicono in nome dell'amore- che, come insegnano la vita e la mia professione, da solo non è mai bastato a fare di un essere umano un buon genitore. 

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