bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 2 luglio 2015

Arts and Foods

Arts and Foods alla Triennale.
davvero bella, divertente, ricca, sorprendente.
si dipana in 3 sezioni, anzi 4 se consideriamo il giardino esterno.
ricchissima di spunti e anche di grandi opere.
uno non lo sa, ma passando da una sala all'altra, tra un salotto liberty e uno futurista, una collezione di vasellame art deco e una di accessori di Alessi, dai personaggi del Carosello alle copertine di lp storici ispirati al cibo, si incrociano pittori come Sironi, Carrà, Balla, De Chirico, De Pisis, Savinio, Morandi, Fontana e fotografi come  Ghirri, Mulas e Migliori.



 


 







 
bellissima l'ultima parte, quella dedicata all'arte contemporanea, molte installazioni sono inedite e interessanti, molto usato il pane, raffermo, maleodorante, per la costruzione di case e strutture, bello il video di Marina Abramovic il cui viso si deturpa mangiando una cipolla, molto rappresentata la muffa, in oggetti e quadri, molto rappresentato lo spreco, il disagio della società dei consumi.
ma il bello è che tutto è presentato in bello modo, con una consequenzialità gradevole e appassionante.






 
La multiforme relazione fra le arti e il cibo viene ripercorsa e analizzata nel Padiglione Arts & Foods l’unica Area tematica di Expo Milano 2015 realizzata in città ospitata al Palazzo della Triennale dal 9 Aprile fino al 1 Novembre 2015.
Allestita negli spazi interni ed esterni della Triennale – 7.000 metri quadrati circa tra edificio e giardino – Arts & Foods mette a fuoco la pluralità di linguaggi visuali e plastici, oggettuali e ambientali che dal 1851, anno della prima Expo a Londra, fino ad oggi hanno ruotato intorno al cibo, alla nutrizione e al convivio. Una panoramica mondiale sugli intrecci estetici e progettuali che hanno riguardato i riti del nutrirsi e una mostra internazionale che fa ricorso a differenti media così da offrire un attraversamento temporale, dallo storico al contemporaneo, di tutti i livelli di espressività, creatività e comunicazione espressi in tutte le aree culturali.
Con una prospettiva stratificata e plurisensoriale  Arts & Foods, a cura di Germano Celant e con l’allestimento dello Studio Italo Rota, cerca di documentare gli sviluppi e le soluzioni adottate per relazionarsi al cibo, dagli strumenti di cucina alla tavola imbandita e al picnic, dalle articolazioni pubbliche di bar e ristoranti ai mutamenti avvenuti in rapporto al viaggio per strada, in aereo e nello spazio, dalla progettazione e presentazione di edifici dedicati ai suoi rituali e alla sua produzione. Il tutto appare intrecciato alle testimonianze di artisti, scrittori, film makers, grafici, musicisti, fotografi, architetti e designers che, dall’Impressionismo e dal Divisionismo alle Avanguardie storiche, dalla Pop Art alle ricerche più attuali, hanno contribuito allo sviluppo della visione e del consumo del cibo.
Una raccolta e un viaggio nel tempo che riflette creativamente il tema dell’Esposizione Universale di Milano, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, attraverso centinaia e centinaia di opere, oggetti e documenti provenienti da musei, istituzioni pubbliche e private, collezionisti e artisti da tutto il mondo.
"Arts & Foods coinvolge tutti i media e linguaggi: dalla pittura alla scultura, dal video all’installazione, dalla fotografia alla pubblicità, dal design all’architettura, dal cinema alla musica e alla letteratura. – ha dichiarato Germano Celant, curatore del Padiglione e dell’ottava edizione Triennale Design Museum - Si articola con un andamento cronologico che copre il periodo dal 1851 – data della prima Expo a Londra e dell’avvio della modernità – all’attualità, attraverso la creazione di ambienti dedicati ai luoghi e agli spazi del convivo, sia in ambito privato sia nella sfera pubblica – dalla sala da pranzo alla cucina, dal bar al cibo da viaggio – in cui arredi, oggetti, elettrodomestici e opere d’arte creano una narrazione di forte impatto visivo e suggestione sensoriale”.
 
veloce e accattivante è anche Cucine & Ultracorpi un viaggio, sempre visivo e sensoriale alla maniera di Expo, tra i cambiamenti della cucina, i cambiamenti della nostra tavola, i cambiamenti della nostra vita, del suo stile.
 






 
“Cucine & Ultracorpi” vuole raccontare la lenta quanto inesorabile trasformazione degli utensili da cucina in macchine e automi.
Un’armata “di invasori” che, dalla metà del XIX secolo con l’avvento dell’industrializzazione, è dilagata arrivando a sostituire molte pratiche umane del cucinare.
L’intento è di tracciare l’evoluzione in Italia dei “cospiratori”, cucine ed elettrodomestici, dalla prima emergenza documentabile fino al 2015, anche in relazione a episodi della progettazione dell’industria internazionale.
Il display espositivo presenterà questo universo di ultracorpi – dal frigorifero al microonde, dalla caffettiera al tostapane, dal trita rifiuti alle cappe assorbenti, dai bollitori ai mixer, dalle friggitrici alle gelatiere – che si è sviluppato dalla prima industrializzazione alla diffusione di massa, dall’automazione all’innovazione digitale.
 
come a Expo, mi sono davvero divertita.


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