bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 4 marzo 2014

"le vedi queste persone? Questa fauna? Questa è la mia vita. E non è niente". Jep Gambardella

e vince, oscar al miglior film straniero del 2013, la Grande Bellezza e ne sono veramente molto fiera.
se con la Vita è bella di Benigni nutrivo seri dubbi sulla grande bellezza di quel film, in questo caso non ne ho.
mi domando cosa arrivi di questo film all'anima del pubblico americano, perchè ho la tendenza razzista a considerarli stupidi. penso che il fascino di Roma, della strepitosa fotografia, delle feste mondane, dell'alone felliniano abbiano fatto centro nell'immaginario della giuria, ma mi domando cosa, dell'altro versante di quella grande bellezza, sia arrivato a bersaglio.
il film di Paolo Sorrentino, che ho amato da subito (http://nuovateoria.blogspot.it/2013/07/la-grande-bellezza.html), seppure tagliandolo nel finale, è un film sulla decadenza, sulla bellezza della decadenza, sul sole che tramonta, sullo spreco della bellezza, sul cinismo imperante, sull'intelligenza che è, a volte, una vera condanna, sulla disillusione sull'eternità, sul tumore che mangia vivi, uomini e cose.
sono veramente contenta di questo meritato successo, il grande Jep, il meraviglioso elegantissimo Toni Servillo, già sogghigna sulla volatilità del successo, sulla vita effimera che a volte ti da un contentino, sui trenini delle feste tanto belli perchè non vanno da nessuna parte, per poi ricadere nell'oblio dell'insipienza,  sul bla bla bla della vita, seppure passeggiando tra i fori romani o discutendo del nulla sorseggiando un aperitivo sulla terrazza che da sul colosseo.

A questa domanda, da ragazzi, i miei amici davano sempre la stessa risposta: La fessa. Io, invece, rispondevo: L'odore delle case dei vecchi.
La domanda era: Che cosa ti piace di più veramente nella vita?
Ero destinato alla sensibilità.
Ero destinato a diventare uno scrittore.
Ero destinato a diventare Jep Gambardella.

4 commenti:

corte sconta ha detto...

un abbraccio Rossa -in direzione ostinata e contraria-

Rossa ha detto...

ostinata e contraria? io? tu? il film?

corte sconta ha detto...

a mio modo di vedere,specialmente tu:dici e fai cose che ti pongono al di fuori dell'ordinarietà(è una mia impressione naturalmente).il film,a parte il grande Servillo,è vero, ha vinto l'oscar,ma saprai che la concorrenza non era delle più agguerrite;Fellini resta irraggiungibile,credo..sempre che fosse intenzione di Sorrentino emularlo.dà di che pensare il post che hai appena pubblicato.bello,bello.ciao Rossa e che buoni giorni siano con te.

Rossa ha detto...

giorni buoni non se ne vedono, ma per fortuna ci sono Linx e Jep Gambardella.
c'e' solo un alone felliniano, ma come un altro richiamo alla nostalgia e alla decadenza della bellezza, ma lo stile di Sorrentino è unico. ti consiglio altri suoi film, primo tra tutti Le conseguenze dell'amore e pure i suoi libri. i suoi personaggi sono singolari, intelligenti e disincantati.
buona giornata
Rossa