bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

sabato 17 novembre 2012

strabilianti viaggiatori! mostrateci gli scrigni delle vostre ricche memorie, quei magnifici gioielli fatti di stelle e di etere

ma si dai qualcosa ho visto e sentito in questo magico mondo di Book City 2012.

poco poco rispetto a quel che è stato e sarà.
qualcosa di scarso interesse, qualcosa di buono e qualcosa di eccelso.
rimane il fatto che l'iniziativa è oceanica e merita un applauso per il mio bel comune di Milano, caro Pisapia...president for ever..
gran parte dello sforzo si svolge al Castello Sforzesco. è lì non ho sentito niente di speciale...ma non sono riuscita ad entrare nella sala delle armi dove rappresentavano brani da I duellanti di Conrad -che perdita!!- ma in conpenso sono entrata in alcune sale del castello mai viste e..spettacolari. sala Weil Weiss, biblioteca Trivulziana immersa nel bel legno delle librerie, un posto incantato e delicato. vi ho ascoltato le poesie degli alfabeta2, gruppo poetico di avamguardia, e credo di sapere quando si parla di poesia e di qualcosa che nemmeno vagamente le somiglia. la seconda.
sala Bertarelli, sede di un archivio fotografico di Milano...che foto...e poi la presentazione dell'ultimo libro di Gabriele Basilico, fotografo di nota fama.
questa mattina ho rubato letteralmente del tempo al tempo e mi sono fatta un giro velocissimo alla fermata del metrò Garibaldi e mi sono deliziata con un reading di brani da autori vari, Calvino e le sue Città invisibili e Marcovaldo, Baudelaire, Montaigne, Queneau...che delizia ed emozione. mi batteva forte il cuore pensando alla mia gioia e alla gioia di quei due attori che venivamno ascoltati con tanta emozione da me. uno scambio di doni.
questa di Baudelaire ho ascoltato, tra le altre cose, e li avrei baciati dalla gioia quei due attori nel mezzo dei portelli che si aprivano e chiudevano e i plin plon della voce informativa del metrò, della gente che si fermava attratta:

Charles Baudelaire (A Maxime Du Camp)
Il viaggio 

I
Per il ragazzo, amante delle mappe e delle stampe,
l´universo è pari al suo smisurato appetito.
Com´è grande il mondo al lume delle lampade!
Com´è piccolo il mondo agli occhi del ricordo!

Un mattino partiamo, il cervello in fiamme,
il cuore gonfio di rancori e desideri amari,
e andiamo, al ritmo delle onde, cullando
il nostro infinito sull´infinito dei mari:

c´è chi è lieto di fuggire una patria infame;
altri, l´orrore dei propri natali, e alcuni,
astrologhi annegati negli occhi d´una donna,
la Circe tirannica dai subdoli profumi.

Per non esser mutati in bestie, s´inebriano
di spazio e luce e di cieli ardenti come braci;
il gelo che li morde, i soli che li abbronzano,
cancellano lentamente la traccia dei baci.

Ma i veri viaggiatori partono per partire;
cuori leggeri, s´allontanano come palloni,
al loro destino mai cercano di sfuggire,
e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!

I loro desideri hanno la forma delle nuvole,
e, come un coscritto sogna il cannone,
sognano voluttà vaste, ignote, mutevoli
di cui lo spirito umano non conosce il nome!

II
Imitiamo, orrore! nei salti e nella danza
la palla e la trottola; la Curiosità, Angelo
crudele che fa ruotare gli astri con la sferza,
anche nel sonno ci ossessiona e ci voltola.

Destino singolare in cui la meta si sposta;
se non è in alcun luogo, può essere dappertutto;
l´Uomo, la cui speranza non è mai esausta,
per potersi riposare corre come un matto!

L´anima è un veliero che cerca la sua Icaria;
una voce sul ponte: «Occhio! Fa´ attenzione!»
Dalla coffa un´altra voce, ardente e visionaria:
«Amore… gioia… gloria!» È uno scoglio, maledizione!

Ogni isolotto avvistato dall´uomo di vedetta
è un Eldorado promesso dal Destino;
ma la Fantasia, che un´orgia subito s´aspetta,
non trova che un frangente alla luce del mattino.

Povero innamorato di terre chimeriche!
Bisognerà incatenarti e buttarti a mare,
marinaio ubriaco, scopritore d´Americhe
il cui miraggio fa l´abisso più amaro?

Così il vecchio vagabondo cammina nel fango
sognando paradisi sfavillanti col naso in aria;
il suo sguardo stregato scopre una Capua
ovunque una candela illumini una topaia

III
Strabilianti viaggiatori! Quali nobili storie
leggiamo nei vostri occhi profondi come il mare!
Mostrateci gli scrigni delle vostre ricche memorie,
quei magnifici gioielli fatti di stelle e di etere

Vogliamo navigare senza vapore e senza vele!
Per distrarci dal tedio delle nostre prigioni,
fate scorrere sui nostri spiriti, tesi come tele,
i vostri ricordi incorniciati d´orizzonti.

Diteci, che avete visto?

4 commenti:

lupo ha detto...

buongiorno Rossa, in realtà LUPO da agosto la piattaforma lo ha bloccato perchè considerato blog di spam.
STEFANIA E DINTORNI per volontà mia, l'ho chiuso per sovraccaricamento.
Ora c'è questo, fresco di apertura. Non ha un'impronta precisa, l'acquisterà strada facendo.
Grazie per essere passata. Un abbraccio

corte sconta ha detto...

ammaliante poeta,ce l'ho nel telefono da diverso tempo ormai. affascinante papillon rouge ti saluto,continua così.

Rossa ha detto...

Ciao, grazie di tutti i tuoi commenti, sei andato un po' ovunque...Corte sconta cosa vuol dire?

corte sconta ha detto...

considerala un'uscita di sicurezza.."un luogo in cui i veneziani,stanchi delle autorità costituite,entravano e..magicamente andavano in altri luoghi".(hugo pratt)e per zeus quanto ne avremmo bisogno un pò tutti.hasta la vista.