bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 31 maggio 2012

Igort - pagine nomadi


nella Milano senza auto di una domenica di maggio...mi sono recata in bicicletta alla Triennale attratta da questo disegno...così russo!
e poichè di Russia ho fatto il pieno quest'anno, non potevo esimermi dalla mostra di Igort.
non avevo idea di cosa aspettarmi da un fumettista, ma non quello che ho visto.
ora so che Igort non è solo un fumettista, nato a Cagliari nel 1958, ma un creativo della graphic novel al servizio del reportage giornalistico.
la mostra presenta alcune delle pagine che hanno contraddistinto il lavoro di Igort negli ultimi anni, tra il 2008 e il 2009, a vent'anni dalla caduta del muro di Berlino, ovvero i "quaderni ucraini" e i "quaderni russi".
ho visto, nella veste inedita del disegno e del fumetto, pagine di storia di questa disgraziata Russia, pagine antiche e anche moderne, molto moderne, di violenza, sopruso, sterminio, tortura, oppressione, delitto politico.


Holodomor, ovvero il genocidio per fame perpetrato da Stalin tra il 1932 e 1933 sulla popolazione ucraina, un quarto della popolazione sterminata per consunzione.


Zachistke, operazioni di rastrellamento a tappeto sulla popolazione cecena. e non parliamo di 70 anni fa, ma dei primi anni del 2.000.
Città e villaggi vengono assediati per giorni; le donne piangono; le famiglie cercano disperatamente di evacuare i propri figli adolescenti – non importa verso dove purché sia lontano dalla Cecenia; i vecchi dei villaggi inscenano manifestazioni di protesta. Finalmene veniamo rallegrati dal generale Moltenskoy in persona, nostro presunto comandante in capo del “Fronte Contro il Terrorismo”, addobbato di nastri e medaglie, là sullo schermo televisivo, pieno di adrenalina, in carne e ossa;  e invariabilmene stagliato su uno sfondo di cadaveri e di villaggi “ripuliti”.
di Anna Politkovskaya
Novaya Gazeta del 19 maggio 2002




assassinio di Anna Politkovskaya, giornalista russa molto conosciuta per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. nei suoi articoli per Novaja Gazeta, la Politkovskaja condannava apertamente l'esercito e il governo russo per la violazione dei diritti civili e dello stato di diritto. nell'ottobre 2006, muore assassinata nell'ascensore del suo palazzo.
"forse ci piacerebbe condividere quel segreto, quel segreto chiamato guerra".


Non è un viaggio facile, quello raccontato da Igort: "Gli anni dopo l'omicidio di Anna Politkovskaja, dopo l'assalto alla scuola di Beslan, da parte di fondamentalisti islamici e separatisti ceceni e l'assedio al Teatro Dubrovka, attuato dai militanti ceceni. E pensare che all'inizio ero andato lì per raccontare le dimore di Cechov. Poi, l'illuminazione: quel mondo era ben altro". Igort una volta a Kiev, si trovò davanti a un altro scenario. "Povertà, burocrazia asfissiante, violenze nascoste - continua - ma anche storie di felicità. Le rovine dell'Impero Sovietico, quelle vere". Quelle di una democrazia controversa, travestita, la "democratura".
nel fumetto, anche in quello di Igort, c'è l'immagine ma anche la parola, la scrittura. qui il linguaggio è crudo, schietto, asciutto, il connubio con le immagini ancora più forte, ancora più penetrante. 
una modalità espressiva di indagine nuova, e incisiva. 

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