bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 16 aprile 2012

photofestival

mi hanno detto che a Milano c'è il photofestival. milioni, che dico, miliardi di foto esposte, oltre 90 appuntamenti in programma per oltre un mese. tutto oltre!
all'apparenza uno sballo, una golosità, in realtà non si capisce niente e non riesco nemmeno a valutare come dove e quando devo andare per vedere almeno una foto. possibilmente decente.
una follia.
un sito generico, malfatto e poco informativo con link che non funzionano.
una follia e io ci divento matta. non fa una grinza.
per dare un'occhiata, prima di pasqua, ho scelto la soluzione più semplice: palazzo Castiglioni a due passi dal Fatebenefratelli e Oftalmico, presso cui svolgo parte della mia intensissima attività professionale, e alla fine ci ho trovato 4 foto in croce.
e non so se ne salvo una...
LUCIANO BOBBA, Divercity

CRISTIANO OSSOLI, Still life

SILVIA AMODIO, Volti positivi

queste sono le migliori? o solo quelle che ho trovato.... ma non cambia, il genere è questo. tentativi di ri-vedere le città, oggetti già visti nemmeno con occhi nuovi,  volti malati di aids nel mondo.
mi è sembrata una fregatura. ma mi sono detta...Rossa non essere precipitosa.
devo però dire che, se la mostra faceva ridere, la location, il palazzetto Castiglioni, invece è uno spettacolo! palazzo puro stile liberty, sede milanese della Confcommercio, scalinate interne veramente strepitose, splendidi stucchi e altre notevoli opere in cemento, pietra, vetri decorativi e ferro battuto.


venerdì ci ho riprovato
leggo, sempre sul maldestro sito del festival e del museo in questione, che  il Museo Pecci di Milano ospita "Turbolenze", in mostra le opere di artisti e gruppi di artisti provenienti da Austria, Brasile, Giappone, Italia, Russia e Stati Uniti, collezionate negli ultimi 20 anni. Il titolo "Turbolenze", veramente figo all'apparenza, ben identifica, così leggo ancora,  l'intenzione espressiva dell'evento: mixare esperienze artistiche contemporanee solo in apparenza disordinate e irregolari, ma che rispecchiano - ciascuna in modo diverso - l'inquietudine economica, politica e sociale che attraversa la vita del popolo italiano, nonché mondiale, in questi ultimi anni. Tra gli artisti presenti: Nobuyoshi Araki, Elena Berriolo, Botto&Bruno, Martha Colburn, Dmitri Gutov / Radek Community, Olga Kisseleva, Lucia Marcucci, Vik Muniz, Anatoly Osmolovsky, Valie Export, Erwin Wurm.
aspettativa: ALTA.
verifica: AMMORBANTE.
anche qui ho vacillato sul senso delle parole. turbolenze? ma dove? ma che invenzione meschina. una furbata per gonzi come me. un oggetto vuoto senza sostanza sostenuto da un nome disonesto. l'apparenza disordinata e irregolare è stata ai miei occhi, invece, un dato di realtà sconcertante. deludente.
le foto erano povere e inespressive. poche, isolate, o inutili. nessun senso comune, nessun discorso in atto, nessuna turbolenza, al massimo qualche flatulenza. gli artisti citati: metà assenti o dispersi. almeno una volta Araki si dilettava con grandi labbra e posizioni sado maso...qui  riporta faccette e faccine dell'Italia del 2000. ridicole. gettate sulle pareti come gechi alla rinfusa.
dai basta, Photofestival è una bufala.
oppure qualcuno mi dia un indirizzo ove non perdere prezioso tempo.

MARCOS CHAVES Burracos, 1996-2008


NOBUYOSHI ARAKI Viaggio in Italia, 2000, Fotografie in bianco e nero


VALIE EXPORT Selfportrait: Transfer Identity, 1970

Nessun commento: