bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 22 novembre 2011

Oh la nerezza è assassina

Hai detto che la rabbia sarebbe tornata
proprio come l’amore.
Ho una sembianza nera che non
mi piace. È una maschera, me la provo.



Anne Sexton era pazza, instabile infelice erotomanica e ricchissima di parole, e le sue poesie sono un coacervo di follia e di densità nera, nera come il fondo senza fine. irresistibile, si desidera cadere.
non voglio parlare di lei ma quella nerezza, maschera nera che non mi piace, a volte ce l'ho addosso, in questi giorni sono tormentata dalla consapevolezza della cattiveria che esiste in ognuno di noi, il lato oscuro, il lato impietoso, crudele e abissale, quello che sbaglia, fa male, errori enormi. non sono esente, faccio cose di cui mi pento terribilmente e non so come rimediare.
mi leggo un po' Hanna Arendt, uno spunto da un libro leggibile di Carofiglio "Le perfezioni provvisorie", e mi spiega che la redenzione possibile dall’aporia dell’irreversibilità – non riuscire a disfare ciò che si è fatto, anche se non si sapeva, e non si poteva sapere ciò che si stesse facendo, è nella facoltà del perdonare. Il rimedio all’imprevedibilità è la facoltà di fare e mantenere promesse.
è di sollievo crederci ma credo che non basterà a schiarire la nerezza, a eludere la sembianza.
Gli uomini, anche se devono morire, sono nati non per morire ma per incominciare.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

forse dovremmo accettare di essere fallibili?
io fortunatamente commetto errori ma non mi pento...perchè dovrei pentirmi?
se quel qualcosa è un errore...o l'ho fatto volontariamente e allora pentirsi non ha senso...e se l'ho fatto involontariamente...perchè pentirmi?

Buona giornata :-)

Rossa ha detto...

fallibili certo. ma gli errori che commetto hanno su di me una forte risonanza, soprattutto quelli professionali. se li ho fatti apposta o non apposta non fa alcuna differenza e non e' questione di pentirsi, ma di capirsi.
tu la fai facile, come non esistessero la coscienza e il ripensamento. tutto quello che faccio e' mia responsabilita'.
ciao, tutto benne cunny innamorato?

Anonimo ha detto...

tutto bene :-)

io la faccio facile perchè è facile.
Aristotele diceva "se c'è soluzione perchè ti preoccupi? Se non c'è soluzione perchè ti preoccupi?"

Ovviamente il tutto è soggettivo e anche legato a quello che facciamo.
Sicuramente quando si fanno lavori come il tuo un errore voluto o meno ha un peso maggiore di quello che posso commettere io...si può solo "imparare la lezione" e cercare di non commetterlo più.

non vedo l'autoflagellazione per errori commessi una soluzione...come l'eccessiva severità con se stessi.

Rossa ha detto...

non mi flagello, nè mi crocefiggo.
però, io, mi faccio domade: nulla di ciò che facciamo è casuale. tu non sei portatissimo a fartene, vero cunny??

enzo ha detto...

La butto un po' sul banale: senza errore non saremmo capaci di niente, l'errore fa parte della conoscenza ed in un certo senso ne è la parte più prolifica, è quando sbagliamo che impariamo a non sbagliare più.
Perseverare nell'errore può divenire diabolico davvero.
Ciao Rossa, buona serata

Rossa ha detto...

ma no non è banale quel che dici. è che mi sembra di fare sempre lo stesso errore.
grazie comunque.
a presto Paolo
Rossa