bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 13 agosto 2010

En el camino de Santiago de Compostela


è da Santiago che scrivo.
sono qui.
arrivata alla meta.
meta del cammino e ristoro dello spirito.
guardo questa gente e non so se provo invidia o disappunto.



chi arriva a piedi, chi in bici, chi come me, in macchina, ma chi arriva, e crede, si abbraccia, intona canti, si inginocchia e bacia la terra, nella grande piazza di Santiago de Compostela, meta del lungo pellegrinaggio verso le reliquie di san Giacomo.



non ho mai provato questa forma di appartenenza. vedo i girotondi, i cori di canti di chiesa e mi sento lontana. questa appartenenza non mi interessa, non è mia, ne cerco altre.
penso a un percorso interno dell'anima e a un'espansione della propria coscienza -il dio interiore di Jodorowsky- più consoni al mio sviluppo interiore e credo anche che non sarei capace di trovare raccoglimento in me durante il cammino, nella fatica estenuante che sgombra il pensiero dalle cose inutili, dalle zavorre, dagli attaccamenti, dal possesso, dalla rabbia, dalla competizione.
non sono capace di astrazione, di trascendenza, sono dentro le cose, sono immanente, non so sempre guardare da fuori.
infatti guardo e osservo, ma non mi immedesimo.
ma sono qui, per qualche motivo sono qui.
la dissolvenza materiale e la liberazione dello spirito mi attraggono, mi incuriosiscono, mi ammaliano, ma, alla fine, non mi motivano.
è una mancanza. lo so.

y hora...yo soj Roja
¡hasta luego!

23 commenti:

monteamaro ha detto...

Qualunque cosa si cerchi, possesso materiale o trascendenza spirituale,
niente avrà valore, se possesso e trascendenza non saranno condivise. -(ma questo è solo un mio pensiero)-
Personalmente, nella fatica di una marcia in montagna, in fila, guardando gli scarponi di chi mi precede, riesco ad essere solo con me stesso "dentro e fuori": Ma è il respiro affaticato di un compagno, che completa un viaggio interiore.
Cara Rossa, dici di essere a Santiago "per qualche motivo," ti auguro di incontrarlo e chissà, qualcosa ne verrà fuori di certo!
Per intanto ti invidio il Cammino...

fabrax ha detto...

ola Rossiccia

lupo ha detto...

ciao, come stai? Mi sei mancata. Ad un certo punto ti avevo data per dispersa. Ti fidanzerai?
Ti auguro una buona vacanza

(pesa) ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
(pesa) ha detto...

si, innegabilmente, queta è una 'risposta' :-) citando, a scelta, Rilke o Baricco. ora si tratta di trovare/attendere/cercare la domanda.
mi ritrovo, come spesso accade, nelle tue sensazioni, nel distacco da tutto questo. e ciononostante (si scrive così? :-) ) pur scevro del suo significato cattolico, mi attira questa cosa del cammino di santiago.
a mio parere la fatica fisica, ricercata e ripetuta, non è astrazione ma un semplice (?!?) guardarsi dentro e ricercare in se stessi l'ultima briciola di energia. poi le motivazioni che ti spingono a farlo, a qualsiasi livello, sono tutta un'altra cosa.
anche il pezzo di Jodoroswky che hai citiato ne fa un accenno in fondo (affrontare sofferenza per espandere la coscienza).

buon ritorno :-)
alla prossima

enzo ha detto...

La fatica, l'uso delle mani e dei piedi, del corpo in generale, mi avvicina a dio (io ateo da ormai trent'anni forse). Monteamaro descrive benissimo il mio "sentire" nel camminare.
Se mai facessi un viaggio simile al tuo, con intenzioni "ricercatrici", cercherei oltre ogni sforzo di affrontarlo a piedi, al massimo in bici. Credo che stia proprio lì la magia.
E mi fai pensare a Don Juan, alle sue lezioni di vita e magia, alle prove cui sottopone Castaneda; fondamentale è l'astrazione attraverso il corpo, l'unione delle grandi energie e l'enorme potenziale che ne può scaturire.
E anche Jodorosky mette a dura prova i suoi, penso a "Quando Teresa si arrabbiò con Dio", alle esperienze faticose.
Quando avrò raggiunto quella consapevolezza, mi siederò sotto il tiglio, nostro maestro di vita, e in un grande Ohm aspetterò il sorriso.
Ciao, buon cammino

Anonimo ha detto...

o riesco a stare bene ed in pace col mondo anche senza camminare per raggiungere un posto o abbracciarmi con altre "pecorelle" o baciare il suolo.

molti culti ritengono i sacrifici, le torture, un modo per avvicinarsi a dio...ma che razza di dio adorano? uno che pretende sacrifici e torture per avere in cambio il suo amore?

contenti loro...

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

da agnostico ti comprendo, ho provato le stesse cose in un mio viaggio in terra santa di qualche anno fa... Ero lì per motivi simili a quelli dei fedeli, ma non avevo la fede. Certe cose o ci sono o non ci sono, non si può di certo inventarle! Spero le tue vacanze procedano alla grande... Le mie sono oramai finite.

Titaniumx7 ha detto...

Un lungo viaggio Rossa!
Buon proseguimento!

LEODEMONIO ha detto...

Un mio amico ha terminato oggi il suo cammino, durata del percorso 400 km circa, non l'ha fatto perchè credente, non certo per la redenzione dei peccati, l'unico motivo che l'ha spinto a tale "pazzia" è la sfida con se stesso, portare a termine qualcosa di particolare, cose che le persone comune neanche immaginano.

Rossa ha detto...

e buongiorno a tutti. sono qui.
il viaggio e' stato bellissimo, la bellezza sa commuovere sempre. ovvero muovere dentro. bello guardarsi il cuore che batte.
anche senza un credo, questo viaggio mi ha insegnato di certo una cosa, che forse sapevo gia' ma che, nonostatnte l'estate sia un tempo senza memoria, veloce al termine e leggero come il cotone, credo di aver assorbito attraverso l'epidermide: il rispetto.

grazie a tutti per i vostri commenti, verro' a trovarvi ad uno a uno nei vostri blog -chi ce l'ha. molti di voi sono molto ma molto piu' bravi di me nella disciplina e nella condivisione.
baci a tutti
Rojo pasion

lupo ha detto...

ola Rossiccia. Ti dò uno scoop in anteprima (si fa per dire) ho postato provvisoriamente nel secondo blog, in basso, una mia foto quand'ero fanciullo (12-13 anni). Provvisoriamente perchè ho intenzione di rimuoverla.
Un bacino sul malleolo

lupo ha detto...

il 1 settembre sarà il mio compleanno, ma non ti rivelerò l'età, ti dirò solo che oscilla fra i 27 e i 50 anni. Basta scegliere un numero a caso...

Rossa ha detto...

ahh verginella di un lupacchiotto ormai vecchia quercia, ti ho visto!! tu mi tenti con baci arditi e con indovinelli mica da ridere. tento un range: tra i 35 e i 45. esagero?

lupo ha detto...

no, non esageri. Sto invecchiando, ho la pancia e i trigliceridi alti. Questo capitalismo sfrenato mi ha rovinato... c'aggia fa.
Mo' vado. Un bacino casto sui lobi

lupo ha detto...

un giorno c'incontreremo a Milano e ti offrirò uno zibibbo

Rossa ha detto...

la tua proposta è uno sballo.
zibibbo a milano. wow. affare fatto.

lupo ha detto...

scusami per il post della lapidazione, non volevo urtare la tua sensubilità, ho solo riportato un articolo scritto nel periodo in cui è avvenuto il fatto.
Davvero vorresti sorseggiare uno zibibbo con me nel capoluogo meneghino? Sarebbe meglio che non venissi, magari potresti rimanere delusa. Lo so, sono contraddittorio, c'aggia fa... Vorrà dire che al mio posto verrà il mio alter ego, se per te va bene

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio per la visita, qui sto dando una rapida occhiata. Spero di tornare.
Ti ho risposto da me

Rossa ha detto...

grazie anche a te...speri di tornare, bene, speriamo allora.
com'è andata l'occhiata?
a presto.

Lazlo ha detto...

Il cammino, la fatica che dovrebbe liberarti dai pensieri e farti sentire meno il peso corporeo.. tutti principi applicati a numerose discipline esoteriche, non ultima lo yoga che altro non è che una preparazione alla meditazione. Preparano in un certo senso a quello che tu citi parlando di jodorowsky, la scoperta interiore del vero sé. Capisco il tuo punto di vista, o credo almeno di capirlo, quando parli della forma di appartenenza degli abbracci dei cori e via dicendo. Orpelli, niente di più, rappresentazioni imprecise di vecchi rituali. Le religioni del mondo ma ancor più chi se ne fa portatore hanno deviato a mio parere più che indicare un vero percorso. Percorso che altro non può essere se non individuale, che ognuno di noi ha la sua strada da percorrere. Ci sono molti modi di intraprendere la ricerca del dio interiore e si possono dividere in due grandi viali. Uno è quello della trascendenza, dell'abbandono della materialità e dell'estraniazione dalla "vita comune". L'altro invece è proprio il gettarsi a capofitto nella vita, seguirne ogni risvolto per leggervi dentro le indicazioni che ci porteranno a scoprire noi stessi. Non credo che la tua sia una mancanza no, non ne sono affatto convinto.

Rossa ha detto...

eppure Lazlo, sono delle capacità, l'astrazione e il distacco, che invidio. la mia strada, la seconda che tu indentifichi ma magari ce ne sono mille altre, a volte è sfiancante. mi faccio tirare dentro e ritrovare la lucidità a volte è un'impresa. mi sono fatta delle domande a santiago, naturalmente non ho risposte, mi sono detta che il rituale religioso non fa per me ma è anche vero che non posso giudicare inadatto ciò che non conosco.

Lazlo ha detto...

Già, bisognerebbe provarle le cose prima. Ma è anche vero che, se qualcosa ti spinge a starne lontano a priori, una ragione ci sarà. A volte sperimentare non significa necessariamente provare, calarsi nelle cose. A volte basta guardare, osservare, sentire.. per rendersi conto di ciò che ci appartiene o no e scegliere in che direzione andare. Non so, io ti auguro buon viaggio intanto.