bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

mercoledì 18 marzo 2009

Sant'Agostino è semplicemente un uomo




perchè così?
perchè così l'ho conosciuta e letta.
qualcuno me l'ha presentata.
perchè proprio così?
perchè sono una ladra e prendo tutto quello che mi piace.
perchè sono appunti su un'agenda, appunti di un poeta, appunti su Sant'Agostino, perchè non la conoscevo e ne sono rimasta veramente colpita.
per la semplicità penetrante.

9 commenti:

(pesa) ha detto...

suvvia, tu vuoi dipingerti ben più negativamente del reale.
"ladra" è chi chiede con garbo? "ladra" è chi condivide con altri ciò che le è stato offerto?
via... via... sei anche tu una di quelle fanciulle che se non vengono additate come 'cattive ragazze' non sono contente? parliamone... :-)))
alla prossima

Rossa ha detto...

io non ti ho chiesto il permesso.
mi sono presa quel che mi hai mostrato e mi è piaciuto. e i tuoi appunti mi sono piaciuti. e io faccio un po' così. attingo. e porto via. un po' ladra si, ma non in senso negativo, in senso produttivo e un po' esclusivo.
alla tua provocazione potrei rispondere seriamente dicendoti che forse mi immagini più giovane di quello che sono. è passato da mo' il tempo delle pose da cattiva ragazza, delle mosse pensate per accattivarsi un minuto di attenzione. guarda ti dirò di più, che voglio solo essere una brava persona.
poi, se ti devo ripondere per gioco...cosa posso fare se mi disegnano così...non sono cattiva ma nemmeno una santa...

(pesa) ha detto...

dunque... spunti di riflessione sia per l'approccio serio che per quello spiritoso (essendo ben chiaro che è solo quello che vedo io di te 'da questa parte del monitor', senza avere altri riferimenti).
vero... non mi hai chiesto il permesso, ma ne hai voluto sapere l'esatta provenienza e io l'ho voluto interpretare come un 'così so cosa posso o non posso farne'.
per l'età penso di aver letto nei tuoi post sufficienti indizi per una valutazione se non proprio precisa-precisa, almeno abbastanza centrata. ma 'fanciulla' e 'cattiva ragazza' (in senso positivo, s'intende) si può essere a qualsiasi età: è più un atteggiamento mentale che fisico. in molte tue frasi mi sembra proprio di scorgere questa fanciulla curiosa ma anche, come di diceva una volta, 'dura e incazzata'. l'insieme di queste sfaccettature e delle numerose altre che ho potuto cogliere non possono che portare a formare la 'brava persona' che desideri essere (non vuole essere un giudizio o un'approvazione, ma non riesco a renderlo in altro modo). la cattiva ragazza 'per posa' l'ho sempre considerata solo una minoranza del tutto ininfluente. quello che mi faceva strano è che così, un po' 'cattivella', ti ci disegni da sola. forse perchè tu ti vedi proprio così, ma l'immagine che arriva dal blog non è esattamente quella: da qui i miei interrogativi.
boh, solo un po' di pensieri in fila, spero di non averti annoiato.
alla prossima

Rossa ha detto...

senti perche' ti chiami, o ti chiamano, pesa? da dove viene questo nome?
chi altro conosce i tuoi appunti sul web? come si fa a pubblicarli come hai fatto tu? e' un contro-blog?
vedi bene dalla tua parte del monitor comunque.
mi ritovo in quel che dici.
non sono cattiva ma spesso mi incazzo. porca miseria se e' vero. e dal quel che scrivo non puo' che venire fuori, per chi lo sa cogliere.
sono curiosa, di piu', e sono disponibile a qualsiasi dialogo e confronto. con chi sa parlare. pochi lo sanno fare.
sono una brava persona? vorrei, per chi mi sa accogliere e accettare. essere apprezzata per quello che sono e' per me un grandissimo lusso. raramente mi capita. a volte sono diretta, dura, guardo dentro. pochi lo accettano, la maggior parte lo rifiuta.
le persone confondono lo sguardo con il giudizio. per come sono e per il mestiere che faccio non sono nella posizione di giudicare nessuno.
pero' mi schiero, quando vedo cio' che non mi piace prendo posizione. e in questo posto che mi sono creata parlo di cio' che mi piace e di cio' che non mi piace.
di cio' che guardo, dentro, e che mi prende, dentro. per me tutto passa da questo. dal mio dentro. puo' piacere, molto spesso no.
pero' ti ringrazio, sempre, delle tue parole, sempre.

(pesa) ha detto...

allora... con ordine...
il soprannome viene da lontano, ancora ai tempi dell'ITIS, è semplicemente una parte del mio cognome, poi - a differenza forse di molti soprannomi - mi piace e quindi spesso lo uso anch'io per me.
quelli che chiami 'i miei appunti sul web' sono stati messi per te e non li ha visti (in quella forma) nessun altro. non sono, sel senso comune del termine, 'pubblicati': si tratta solo di un file caricato su un server del quale poi ti ho dato il link, non sono parte di una pagina o altro 'contenitore'.
non c'e' quindi nessun blog 'sotterraneo' o 'parallelo' o 'controcorrente'.
ho questa particolare convinzione che i miei pensieri bastino da me e per me (spessissimo anche senza esprimerli compiutamente) e non mi viene naturale trasformarli in parole e men che meno esporli pubblicamente, come avverrebbe in un blog.
già diverso è - come ora - avere un interlocutore attento e sottile a cui esporre (magari incespicando per la scarsa abitudine), e con cui confrontare, idee e concetti.
però devo confessarti che queste nostre conversazioni 'a cielo aperto' mi danno quella strana sensazione come quando sai che c'e' qualcosa che non hai sistemato e continui a dirti 'non importa, non è nulla', ma... TU LO SAI CHE C'E'!!! (lo conosci il monologo di gaber 'oh, mamma'?) e non puoi farci nulla, quel piccolo pensiero rimane li a tormentarti.
ecco, in definitiva, mi sembra abbastanza simile alla tua preoccupazione che le persone ti accettino per quella che sei.
ma questo (purtroppo!) dipende fortissimamente dalla frquentazione e dal contesto.
il punto credo sia quanto permettiamo agli altri di condividere quello che c'e' dietro la nostra esteriorità.
in questo modo non potremo che accostarci a quelli a noi affini e respingere (quasi fosse un fenomeno fisico) gli altri.
il mio cruccio è sempre stato non tanto il fatto che si possa non piacere (irrilevante) ma che si possa essere del tutto fraintesi: da qui quello che inizialmente ti raccontavo il mio essere un po' orso nei pensieri e nelle parole.
diciamo che il mio percorso è un po' (anzi, molto) più sotterraneo e nascosto del tuo, ma che tendiamo entrambi allo stesso risultato e arriviamo alle stesse conclusioni sebbene da stade diverse.
alla prossima

Rossa ha detto...

mi devi spiegare meglio la tua confessione su queste conversazioni a cielo aperto...non ho capito bene...come sempre quando si vuole dire una cosa ma non la si dice fino in fondo. o no?

(pesa) ha detto...

ehmmm, forse la consecuzione con i paragrafi precedenti era solo nella mia mente che sapeva perfettamente cosa stava pensando, ma non esattamente cosa voleva dire.
il 'disturbo' della chiaccherata a cielo aperto sta nel fatto che tu hai la possibilità di comprendere esattamente (più o meno, ma con ottima approssimazione) ciò che intendo, il suo contesto, il suo specifico significato e come pongo questi pensieri relativamente al 'cammino' che abbiamo intrecciato fino ad ora.
qualcun altro che passa e guarda non potrà certo ricostruire lo stesso tuo/nostro percorso (per un sacco di motivi, ma principalmente perchè non lo ha seguito materialmente) e potrebbe arrivare a fraintendere quanto ti espongo su questo spazio che mi hai offerto.
tutto qui, è un mio sottile fastidio, legato al mezzo non limitato a te come interlocutore.
spero di aver chiarito e non aver lasciato altri pezzi appesi ai miei pensieri e non trasferiti sulla tastiera.
alla prossima

Rossa ha detto...

intanto qui non passa quasi nessuno...e poi fraintendere cosa? curiosa questa cosa che dici...il frainteidimento è un tuo pre-giudizio, un tuo timore, un tuo pensiero cha va oltre quello che qui c'è scritto. credimi.
e aver scritto questo peggiora ancora di più il tuo timore.
alla prossima allora. non insisto.

(pesa) ha detto...

no... ma... attenzione... il sottile fastidio c'e' e non posso negarlo... ma non mi ha certo impedito di esprimermi come se mi rivolgessi a te sola. nè ha fatto si che tacessi o sorvolassi su qualsivoglia pensiero e/o argomento.
è evidente (a me lo è) che il suddetto fastidio è trascurabile rispetto alla qualità della conversazione.
però non ho capito su cosa non volevi insistere... se avevi fatto una richiesta che ho inconsciamente eluso o che altro.
direi comunque... insisti pure :-)
alla prossima