chissà dove sei andata.
di certo non sei più qui.
la gente muore Donatella.
non si può vivere pensando alla propria morte, non si può.
ma nemmeno ci si deve dimenticare che la morte esiste e appartiene alla vita.
non si può vivere pensando che si può essere recisi con un colpo netto
ma è sano, salutare, pensare che il profumo si coglie finchè c'è vita .
il tuo profumo lo ricordo bene, te l'ho detto proprio giovedì
e ce l'ho addosso. l'ho comprato venerdì e volevo fartelo sentire questa mattina.
questa mattina ti ho pensata, con un profumo di ambra.
le telefonate a volte sono delle lame che tagliano la carne.
ho pensato al dolore che tutto questo provoca in noi che rimaniamo
ho pensato a gabriella che oggi non è venuta al lavoro
ho pensato a leo che ti ha vista morire per poi rimane vivo.
vivo?
io non devo dimenticare
io voglio dei segni sulla mia pelle
sulla pelle
segni penetranti e sanguinanti
che mi ricordino
per
ogni
singola
recisione
ogni volta
che vivere
è
un
impegno
assoluto.
per chi muore, così, come te.
L'ALTRO
Il tuo prossimo
è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.
Il suo volto si riflette
nelle acque tranquille,
e in quelle acque, se osservi bene,
scorgerai il tuo stesso volto.
Se tenderai l'orecchio nella notte,
è lui che sentirai parlare,
e le sue parole saranno i battiti
del tuo stesso cuore.
Non sei tu solo ad essere te stesso.
Sei presente nelle azioni degli altri uomini,
e questi, senza saperlo,
sono con te in ognuno dei tuoi giorni.
Non precipiteranno
se tu non precipiterai con loro,
e non si rialzeranno se tu non ti rialzerai.
Kahlil Gibran "Gesu' figlio dell'uomo"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
per te, per tutti noi che rimaniamo, sgomenti, domandandoci "perche?" e per empatia o per esperienza personale facciamo nostra una parte di questo immenso dolore. la condivisione non diminuisce certo la pena ma rende questo masso che ci opprime il petto meno spaventoso da sostenere.
se vuoi ho cercato e spesso trovato in queste parole
http://77.223.4.35/memoria.pdf
un minimo di conforto.
aggiungerò senz'altro a questa mia lista il lieve pezzo di Gibran che hai citato.
un abbraccio
ciao pesa. è tanto che non ci sentiamo. sono senza spazio e senza tempo di questi tempi. non riesco a leggere nè scrivere. sono ferma. e non è da me. stavo per scrivere proprio questo, qui, stavo per dire a me stessa sul blog -rasento la follia- di aspettarmi (o forse volevo dirlo anche a te), che prima o poi ce la faccio a ripartire, poi ti leggo e penso che sei una persona gentile.
guarderò sicuramente ciò che mi hai suggerito. Gibran lo sto leggendo ora, quando riesco, e presto, sicuramente presto, scriverò di lui.
Donatella era un tipo veramente, la vedevo tutti i giorni e ora tutti i giorni non la vedo più. mi manca la sua voce.
grazie di tutto.
ma che cosa particolare che mi hai fatto leggere.
di chi sono questi appunti?
come li hai trovati?
o sono tuoi?
grazie. sant'agostino e' veramente pacificante nella sua semplicita'.
perdona la risposta non prontissima.
si, gli appunti sono "miei". nel senso che li ho trascritti dopo aver ricercato e raccolto nel tempo, purtroppo in frangenti simili, i pensieri di questi maestri (non trovo termine più adatto per descriverli) di sensibilità ed espressione.
non posso che rallegrarmi se ti hanno dato anche solo un minimo di sollievo.
alla prossima
Posta un commento