bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 8 ottobre 2020

To the left of Christ

di Dario de Dominicis










 il richiamo alle foto di Salgado, stessa tecnica di forte contrasto, è immediato.

in ogni caso queste sono le foto tecnicamente più belle di tutto il festival, a mio parere di molto inferiore a quello dello scorso anno, che aveva Monika Bulaj come regina assoluta della fotocamera.

in generale i temi trattati sono interessanti, diciamo che il tema della pandemia è giustamente molto presente, ma non sono mancate inchieste fotogiornalitische di ampio respiro, su Hong Kong, sugli incendi in Australia, sull'inquinamento che ci sterminerà, sugli interventi sul territorio che spazzano via intere popolazioni, su minoranze etniche perseguitate, sulla vitiligine e le discriminazioni che porta.

le fotografie di Dario De Dominicis sono ambientate in Brasile e indagano le trasformazioni sociali ed economiche e le conseguenze sulla comunità dei pescatori di Guanabara Bay.

Nell’area già economicamente depressa della baia di Guanabara, il porto naturale di Rio de Janeiro, lo sviluppo industriale si sta accaparrando il territorio a discapito della pesca tradizionale, lasciando solo il 12% dell’intera area a 8.000 pescatori. Le limitazioni nell’uso del territorio sono dovute alle attività della Marina militare e alle rotte marittime congestionate, ma ancor di più alle restrizioni sempre maggiori imposte dalle compagnie petrolifere, che hanno colonizzato la baia in superficie con piattaforme offshore e sul fondo marino con oleodotti e gasdotti. Oltre a possibili contaminazioni da parte dell’industria petrolifera, stimate a 0,3 tonnellate di metalli pesanti come piombo, zinco e mercurio fuoriusciti ogni giorno, la baia è anche minacciata dall’inquinamento urbano. La metropoli scarica nella baia 17 tonnellate al secondo di acque reflue provenienti dagli scarichi domestici non trattati. Secondo recenti studi dell’Università Statale di Rio, l’acqua della baia presenta un’alta concentrazione di composti che alterano il sistema endocrino. I microinquinanti recentemente scoperti sembrano causare conseguenze come la diminuzione della percentuale di uova da cova di pesce e la femminilizzazione dei pesci maschi. Negli esseri umani, gli effetti dei microinquinanti aumentano il cancro al seno, ai testicoli e alla prostata. Questi attacchi all’ecosistema sono ancora più incisivi a causa della mancanza di controllo istituzionale del territorio e del business criminale dei rifiuti tossici, che è dominato da trafficanti di droga e milizie.

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