bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 5 giugno 2020

Santa Estasi

Nato nel 2016 dal Corso di Alta Formazione che Antonio Latella ha condotto per Emilia Romagna Teatro Fondazione dirigendo sedici attori e sette drammaturghi, Santa Estasi è diventato un vero e proprio caso teatrale: nel 2016 ha vinto il Premio Ubu per le categorie “Spettacolo dell’anno” e “Nuovo attore, attrice o performer (under 35)” assegnato all’intero cast; nel 2017 è stato ospite della 71° edizione del Festival D’Avignone.
Direttore della Biennale Teatro di Venezia e artista caro a ERT per cui ha firmato numerose regie, Antonio Latella si è posto nei cinque mesi di lavoro per la creazione di Santa Estasi come maieuta, senza risparmiarsi in dedizione e ispirazione, in linea con quello che è il suo approccio in sede di produzione tout court. Con la messa a punto di un linguaggio nuovo, fatto di disinvoltura attoriale e drammaturgica, di coralità e illuminazione, ha attraversato il mito degli Atridi nelle sue pieghe più buie, restituendogli nuovi gradi di corporeità.

Santa Estasi mette in scena il tema della famiglia e delle generazioni a confronto. Padri, madri e figli contemporaneamente presenti come personaggi, ma, tutti, impersonati da un gruppo di sedici giovani attori che rappresentano, di fatto, l’ultima generazione di quelli che possiamo forse definire non solo “figli” ma addirittura “orfani” di una guida, di un padre, di una madre, di un’istituzione che li accolga, di maestri delle precedenti generazioni. La saga della famiglia degli Atridi ha inizio con una sfida agli dei, basata sul gesto originario di un padre, Tantalo, pronto a sacrificare il proprio figlio Pelope. È una maledizione per l’intera discendenza, che mette in gioco temi quali la contesa del potere, la vendetta, il peso della colpa, la preparazione sorda della catastrofe. L’ensemble ha dato vita a un prezioso lavoro di riscrittura originale, con la supervisione dei drammaturghi e collaboratori di Latella, Federico Bellini e Linda Dalisi, producendo otto spettacoli distinti e concatenati, ognuno dedicato a una figura mitologica, prevalentemente attingendo da Euripide e Sofocle, con incursioni in Eschilo e Seneca, e traendo ispirazione anche da Pasolini e Beckett, da Simone Weil e Angelopoulos per la parte finale.

I video (a cura di Lucio Fiorentino) resteranno disponibili sul sito di ERT fino al 30 giugno

Ifigenia in Aulide da Tieste di Seneca e Ifigenia in Aulide di Euripide. In questo primo capitolo si indagano le origini della maledizione. Gli uomini-eroi della tragedia si stanno sgretolando, l’espiazione spetta alle donne: in questa cornice si inserisce l’atto eroico compiuto da una bambina, la cui ricerca d’identità si trasforma in sacrificio.

Elena da Le Troiane e Elena di Euripide, il mito della donna che per bellezza superava tutte le altre. Elena si aggira attorno al cavallo di Troia oppure si trova in Egitto? Qual è la verità e quante sono le esistenze di Elena?
(https://emiliaromagnateatro.com/santa-estasi-atridi-otto-ritratti-di-famiglia-di-antonio-latella-ertonair/)
certo, in televisione il teatro è un'altra cosa.
ma mi adatto.
e vedo Santa Estasi di Latella.
mi adatto anche all'inadattabile, ovvero a una regia televisiva che grida vendetta.
chi hanno messo dietro alla "cinepresa"?
il fantasma di Agamennone?
vabbè, uno scandalo.
ma lo spettacolo è fremente, la tragedia greca è l'universo che si spalanca, la psicoanalisi attinge a piene mani, la mitologia è la verità ancestrale del nostro inconscio.
bellissimi spettacoli, ne ho visti 2, ho tempo fino al 30 giugno di vederli tutti e 8.
al Piccolo li avevo persi.
posso recuperare qualcosa.
chi lo avrebbe mai detto in tempo di pandemia.

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