bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

mercoledì 20 febbraio 2013

ciao amore ciao, Tenco vince il festival di Sanremo

perdonatemi.
si fa per dire.
ma anche no (come sento dire ovunque).
mi sono vista Sanremo, e soprattutto -finalmente in santa pace- la serata sulla storia di Sanremo.
mi sono divertita e ho sentito bellissime canzoni.
cantate bene, cantate male.
è sorprendente come alcuni cantanti emergano gagliardi con canzoni, ineguagliabili, del passato, e passino invece per noiosi e mediocri con le canzoni attuali. sarà per via delle canzoni?? ma quelli noiosi di sostanza, costituzionalmente, rimangono noiosi anche con Sergio Endrigo.
Cristicchi è tombale santissimo cielo. e con una canzone come "Una canzone per te" tra le mani santissimo cielo. ma com'è possibile? si può cantare È stato tanto grande e ormai Non sa morire Per questo canto e canto te La solitudine che tu mi hai regalato Io la coltivo come un fiore Chissà se finirà Se un nuovo sogno la mia mano prenderà Se a un'altra io dirò Le cose che dicevo a te, e sembrare un lombrico?
Gazzè un pesce fuor d'acqua. e sono gentile. lo stile adamantino dei "ti voglio bene" della gran parte delle canzoni anni 60 (badateci bene, lo dicono moltissime canzoni e ora non lo dice più nessuna!!) non fa proprio per lui nè per tutti quelli che adottano l'occhio azzurro fatato al posto di quello marrone posdatato originale.
ma Mengoni con "Ciao amore ciao", con il testamento di Tenco tra le mani e tra le corde vocali fa venire i brividi. ascolti la canzone e ti rendi conto che è un saluto a tutti, ciao a tutti, ciao me ne vado, sono nella terra di nessuno. Andare via lontano a cercare un altro mondo dire addio al cortile, andarsene sognando. E poi mille strade grigie come il fumo in un mondo di luci sentirsi nessuno. Saltare cent'anni in un giorno solo, dai carri dei campi agli aerei nel cielo. E non capirci niente e aver voglia di tornare da te. Ciao amore, ciao amore, ciao amore ciao. Ciao amore, ciao amore, ciao amore ciao. Non saper fare niente in un mondo che sa tutto e non avere un soldo nemmeno per tornare. Ciao amore, ciao amore, ciao amore ciao. Ciao amore, ciao amore, ciao amore ciao. Mengoni ha vinto il festival grazie a questa canzone, non a quella in gara. QUESTA. è la vittoria postuma di Tenco 46 anni dopo.
poi ci sono le sciacquette tipo Annalisa e Emma che mi piacciono lo stesso, è un po' faticoso scriverlo ma lo faccio..., con una canzone odiosa come "per Elisa" perchè, tutto sommato, duettano bene. Malika Ayane, che fa la sciantosa senza avere il phisique du role, canta una canzoncina allegra, "Ma cosa hai messo nel caffè", spiritosa e leggera, ma balla come un elefante, diciamo che è tutta una simpatica parodia. Ma cosa hai messo nel caffè che ho bevuto su da te? C'è qualche cosa di diverso adesso in me; se c'è un veleno morirò, ma sarà dolce accanto a te perchè l'amore che non c'era adesso c'è.
l'impacciata ma talentuosa Chiara canta Mia Martini, l'aveva già fatto Elisa altrettanto bene, "Almeno tu nell'universo", una canzone che mi piace fino a un certo punto però, quel punto in cui in cui la sua tristezza patologica, la sua avversione cieca per il maschile, mi procura un sottile senso di fastidio. echepalle 'sta storia delle femmine vittime dell'egoismo (sentimentale sia chiaro) del mondo in generale, maschile in specie...basta basta basta. siamo tutti responsabili dei nostri sintomi, e che diamine.
è adorabile Daniele Silvestri che canta Lucio Dalla, "Piazza grande", in modo così dimesso, così senza pose, così senza giri della voce, così modesto, così seduto sul gradino, così per caso e così umilmente portatore della bellezza della canzone di un altro, che merita un 10 e lode. e poi è figo, mi fa sangue.
è meraviglioso Franco Cerri  che suona la sua chitarra, portando onore e gloria a questa carina ma tanto carina Simona non so che, che si porta l'americano Cincotti di supporto al pianoforte, e all'immagine (ma già le cosce e i tacchi farfallosi avevano fatto molto). l'ho visto suonare dal vivo, ma proprio vicino, lì a due passi da me, a casa di amici dei miei genitori, una sera d'estate di un'altra vita, sotto una veranda di stelle, nostalgia canaglia.
chi mi fa veramente impressione è questo talentuso Raphael Gualazzi, jazzista pianofortista solista solissimo, sembra autistico, probabilmente lo è, si è probabilmente salvato cantando, suonando, sembra imbrigliato in un mondo di raganatele fittissime. liberatelo! fate qualcosa per lui! dategli il dono della parola, anche fuori dal rigo musicale.
mentre i Modà e gli Elio che cantano "Io che non vivo" e "Un bacio piccolissimo" non si capisce se intonino una qualche altra nuova o vecchia canzone o ancora una di tutte quelle che hanno cantato tutta la loro vita musicale. ci sono persone che non sanno mai e poi mai abbandonare il loro stile, la loro impronta, sembra che facciano, qualsiasi cosa facciano, sempre e solo la stessa cosa. bocciati.
la versione Alma Megretta de "Il ragazzo della via Gluck" non mi piace ma la canzone è così naif Passano gli anni, ma otto son lunghi, però quel ragazzo ne ha fatta di strada, ma non si scorda la sua prima casa, ora coi soldi lui può comperarla torna e non trova gli amici che aveva, solo case su case, catrame e cemento. Là dove c'era l'erba ora c'è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà che se la scrivessero oggi andrebbe bene per lo zecchino d'oro.

voto Tenco, anche fuori tempo massimo.

4 commenti:

monteamaro ha detto...

Per me quest'anno niente Sanremo, tranne un pò di zapping a mezzo servizio. Mi sarebbe piaciuto però, assistere almeno alla serata delle vecchie canzoni, tutte belle e ognuna con un pò del mio tempo. Ricordo perfettamente la sera in cui Tenco cantò la sua "Ciao amore Ciao." La bocciatura e il dramma, era troppo avanti e troppo vero, per essere capito. Ti confesso che neanche io, capii allora il valore della sua canzone, più tardi però lo risarcii procurandomi due dei suo pochi LP che, ascolto ancora sul mio vecchio giradischi. Quindi voto con te cara Rossa... Forza Luigi!

enzo ha detto...

Nel 1967 avevo 8 anni. La famiglia si riuniva in assoluto silenzio davanti a un 14 pollici rosso, Autovox credo, il registratore Geloso a bobine accanto con il suo microfono vicino all'altoparlante del piccolo tv.
Non so se ricordo la tragedia che colpì Tenco quella sera, forse il ricordo si è mescolato con le tante rivisitazioni e riproposte di quel momento tragico.
Questa canzone me la porto dietro da sempre, la sento vicina nei momenti di disperazione che si succedono ancora oggi nella mia vita, nelle mie scivolate più profonde. E la produzione di Tenco, le sue più famose, me la suono ogni tanto, me la canto più spesso... "Quando la sera, me ne torno a casa, non ho neanche voglia di parlare..." "Se stasera sono qui, è perché ti voglio bene, e non voglio gettar via così, il mio amore per te".
Canzoni che toccano l'anima, che stimolano lacrime, e mi piace essere trascinato dalla tristezza.

Ho visto solo Silvestri intonare con garbo e maestria la canzone di Dalla, bravo Silvestri, hai descritto bene la sua performance.

Buongiorno Rossa, buon vento

Paolo

Rossa ha detto...

Monteamaro, grazie per quel che scrivi, questi commenti così personali mi fanno un grandissimo piacere

Rossa ha detto...

Enzo Enzo, mi auguri buon vento, ma che meraviglia è!! già un volta un caro amico mi ha parlato del vento sorprendendomi, e tu me ne auguri uno buono.
ma grazie!!
ti fa onore avere Tenco nella testa,le canzoni che citi le conosco,
e anche Silvestri è stato bravo.
a presto