bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

mercoledì 7 novembre 2012

tutte queste cose delicate

sono andata a Brescia e ho visto una mostra, privata, presso la Galleria Massimo Minini, poche foto, di Francesca Woodman.
c'erano anche foto di Letizia Battaglia, una fotoreporter molto agguerrita -appunto- che si occupa di rappresentare e raccontare la mafia da sempre, ma non posso dire che le sue foto siano minimamente confrontabili con quella della Woodman. i due generi ovviamente non lo sono, e, in generale il fotogiornalismo mi cattura poco, a volte non mi piace, a volte è un eccesso di realtà più vero del reale. se almeno le foto di ritratti crudi e scarni, di delitti, di morti, di madri disperate e guardie del corpo con magnum e il colpo in canna hanno un senso di testimonianza forte e inesorabile, certe ricostruzioni, fotomontaggi, con associate figure di donne nude sono francamente insopportabili. 
la Woodman ha invece una potenza espressiva notevolissima, esprime un sondaggio sul corpo ridotto a cosa ed esaltato a simbolo -due faccende diverse eppure a me sembrano ugualmente presenti- veramente singolare e incisivo. chiedendo informazioni sono venuta a conoscenza che le foto di Francesca vengono vendute a 4.000 euro, che la famiglia, madre e padre, hanno duplicato le foto della figlia e vendute in tutto il mondo, a tiratura nemmeno troppo limitata.
io mi fermo qui e non esprimo giudizi perchè non ne ho, veramente, ma questa notizia della famiglia che sopravvive al suicidio di una figlia di 22 anni e ne vende le foto ancora a 30 anni di distanza dalla morte ha avuto, su di me, un qualche tipo di effetto. ha prodotto in me una domanda, senza risposta lo assicuro, ma una domanda si.





un corpo rappresentato così racconta di un'inquietudine.
"Ho dei parametri e la mia vita a questo punto è paragonabile ai sedimenti di una vecchia tazza da caffè e vorrei piuttosto morire giovane, preservando ciò che è stato fatto, anziché cancellare confusamente tutte queste cose delicate".
e di un mistero prezioso.
ci sono luoghi e oggetti ricorrenti, sedie, cornici, fiori, scale. 
atmosfere angoscianti, visionarie e surreali.
autoritratti in luoghi decadenti sporchi scrostati, stanze semivuote e fatiscenti.
immagini sfumate, corpi imprendibili, ripresi in un angolo della stanza, poi privati ora delle gambe, ora della testa oppure nascosto da un velo o da uno specchio.
è un lavorio di ricerca, di autoanalisi, a tratti l'angoscia dell'oggetto-corpo concretizzato a tratti l'esaltazione della bellezza sfumata evanescente della consistenza di un fantasma.
leggo Jaspers in questi giorni, psichiatra fenomenologo e filosofo tedesco della prima metà del novecento,  a proposito dell'esperienza di corpo. in fondo il corpo è il nostro primo oggetto. il corpo lo vediamo da dentro e da fuori, il corpo è sempre vissuto in una duplice visione, esterna e interna, intima ed estranea, propria e impropria,. una visione, se vogliamo, follemente duplice, per tutti. basterebbe guardare gli specchi di Francesca per capirlo, ma anche senza quelli, anche quelle sfumature, quelle presenze-assenze, quelle cadute e sospensioni sono il segnale potentissimo della duplicità del corpo di tutti, di quello di Francesca in specie.
sono grata a chi me l'ha fatta conoscere (http://francescomariacolombophoto.com/?p=157), fino a spostarmi a Brescia in un sabato di pioggia, sono grata a chi mi permette di vederne le foto, le sono grata per la storia che mi racconta, senza mai svelarla, un enigma di quelli che mi fanno riflettere sulla vita e sul rispetto.
penso a una vita così, che muore.

2 commenti:

enzo ha detto...

Ci facesti conoscere lei e ti ringraziai perché le sue foto sono bellissime.
La stessa domanda me la sono fatta anch'io e forse non ci sono davvero risposte.
Ciao e buon fine settimana, qui pioverà fra poco credo, ma questi sono dettagli.

Paolo

Rossa ha detto...

ciao, non riesco a scrivere in questi giorni. vado a ondate, ora sono fermissima.
qui ha piovuto per due giorni e, va da sè, ha piovuto anche il mio umore. e non sono dettagli...