bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

mercoledì 21 novembre 2012

dall'ortopedico

atteggiamento scoliotico, dicasi.
un classico dell'infanzia, da seguire e curare, in fondo è ancora solo un atteggiamento, stiamoci attenti prima che diventi una postura.
sorvolando su alcuni particolari attinenti alla prenotazione della visita, che mi hanno messa di fronte alla una modalità ormai molto diffusa di alcuni centri che ti propongono a ottobre 2012 una prima visita a maggio 2013...se la fa in convenzione...sennò tra 10 giorni proprio con il medico che vuole lei, sorvolando ma non giustificando in alcun modo un mal costume indecente e immorale della sanità italiana, mi concentrerei su un altro aspetto altrettanto torbido e sconcertante, ovvero il burn out del medico. ortopedico in questo caso.
che poi, se la vogliamo proprio dire tutta, lo capisco, il burn out, l'andare insieme e non farcela più, in uno psichiatra, in un oncologo, in un medico di pronto soccorso (sempre uno da solo per interi turni a sostenere tutto il carico delle urgenze), in un ginecologo (ormai una delle categorie più a rischio di denunce penali da parte del cittadino), ma, francamente, in un ortopedico...
è una branca della medicina noiosa secondo me, personalmente la ritengo, come l'urologia,  più simile a una pratica meccanica una, o idraulica l'altra, che non a una scienza medica. ma potrei parlare da ignorante, o supponente, se qualcuno la sceglie ci sarà un buon motivo. ma non mi è mai e dico mai capitato di incontrare un urologo o un ortopedico gentile e disponibile nella mia vita, da utente e da collega. come mai? secondo me si annoiano. e incomprensibilmente pure se la tirano.
detto anche questo, comunque, se la pratica meccanica dell'ortopedico poi ricade sull'affetto per il piccolo grande uomo, ci scappa anche una riflessione in più.
da una parte ho provato rabbia, ma come cazzo fai il tuo mestiere?, dall'altra moltissima pena, cosa ti ha ridotto a fare così il tuo mestiere?
scartando il centro chiaramente corrotto di malasanità che mi propone una visita tra un anno (ho scritto una mail di protesta all'URP, è nelle bozze, la mando?), mi sono rivolta all'ambulatorio di piazzale Accursio, comodo per me, che è, in verità, un posto dimenticato dal signore. forse già questo mette depressione. tutti svogliati, dalle impiegate, polemiche per un nonnulla, delle accettazioni, alle infermiere sbrigative e buone solo a strusciarsi con il dottore che allude.

ma l'ortopedico è stato un must. il piccolo grande uomo l'ho presentato io, l'orto non lo ha nemmeno guardato in faccia. non gli ha chiesto né nome né cognome, né, udite udite, l'età. legge: problemi di schiena. ma non è, non illudiamoci, una domanda rivolta a me. è solo la lettura pedissequa di quel che c'è scritto sul quesito diagnostico. conosce l'uso dell'interrogativo questo soggetto laureatosi in medicina?
spogliati, stai solo in mutande. si c'è un po' di scoliosi ma non una cosa spaventosa. prego? si può spiegare meglio? no. senza lastra non posso dire nulla.
piegati sulle gambe, lentamente tirati su. il piccolo grande uomo lo fa velocissimo da speedy gonzales ma non gli viene chiesto di ripetere l'operazione come si deve. era una domanda diagnostica o un fiato d'alito? lento o veloce fa lo stesso, vedo ma non guardo, sono qui a fare il dutur ma potrei benissimo non esserci. anzi, non ci sono.
fai sport? si. e nuoto? fino all'anno scorso. (domanda formulabile anche alla nonna. c'è una nonna che non sappia che il nuoto fa bene alla schiena?)
rivestiti.
il finale dell'accurata visita prevede il momento più acuto intelligente e indagativo dell'orto. come ti siedi? 
e il piccolo: bene!
ok.
(vedere come lo fa veramente? piena fiducia nelle parole dello scolaro: forse ha più attitudine per la pedagogia che per la scienza medica delle ossa).
fine della visita.
lastra e prossimo appuntamento.
c'è stato un momento in cui, osservando passiva come si svolgevano le cose e fino a che punto potessero spingersi, allibita, divisa tra incredulità e vergogna, ho accennato, giusto per vedere se ci fosse possibilità di una rettifica del comportamento clinico, a una mia occupazione ospedaliera (ma senza specificare se fossi un medico o meno. ma, come si può immaginare, la domanda non mi è stata formulata. avrà pensato, da buon orto, che come donna sarò stata un'infermiera o un'ausiliaria). l'orto non si è mica spaventato, non si è certo vergognato, non ha fatto, a sé stesso o a me, una domanda. lui ha proseguito per la strada verso la sua perdizione, verso l'annullamento del senso e non si è assolutamente preoccupato di coprire le sue pudenda, così scandalosamente esposte al pubblico. 
si è messo a nudo davanti a una madre e a suo figlio (che rideva alla fine...figa sta visita mamma, veloce), anche una collega, mostrando il decadimento totale della persona, della professione, della professionalità, della decenza. senza vergogna ha mostrato il suo disfacimento fisico e morale, la noia e lo schifo che ammazzano il lavoro, il senso, la motivazione, il rispetto del malato, dell'altro da sé in genere. ma se sei un medico l'altro da sé è in specie, è per scelta, è per volontà specifica di cura. ma pensiamo anche solo alla retribuzione a fine mese, dai, senza farla troppo pesante... gli pagano anche le ferie e i contributi. 
5 minuti di visita. senza anamnesi, senza uno sfioramento corporeo, senza domande né, tanto più, senza risposte alle mie di domande. compilativo, difeso dietro alla sua scrivania, grasso e nudo, arroccato nell'assoluta difesa della lastra. l'avesse avuta tra le mani gli avrebbe coperto meglio quelle oscenità.
dovessi mai portargliela, parlerà come si conviene a un laureato in medicina davanti al suo paziente?

6 commenti:

monteamaro ha detto...

Niente di nuovo, purtroppo, sul fronte sanità. Domani dovrei prenotare una visita ortopedica, per discopatia cervicale variamente complicata. Sono avvilito: Mi rinfranco pensando di essere in buona compagnia.

Rossa ha detto...

no dai, andrà bene. ci sono anche delle brave persone in giro, anche tra gli orto ne sono certa...

S. ha detto...

mi sento di dare un consiglio...premesso che per me l' ortopedia in Italia e' pura ed inutile follia...obsoleta.non entro nel merito della,situazione del nostro SSN.
io mi fido e mi curo, solo da chiropratici, di scuola americana, anzi mi curavo, essendo perfettamente rientrata dalla patologia, che ortopedici italiani avrebbero operato chirurgicamente.

Rossa ha detto...

si ti ringrazio, ma sulla soluzione del problema non mi faccio problemi, è chiaro che non è questo il problema di cui cercavo di parlare. buoni medici, ortopedici e non, ce ne sono in giro, così come ci sono però pessimi pediatri,orribili chiropratici, osteopati, psichiatri, avvocati e ingegneri. parlavo di un'altra questione, quella della passione e della serietà nel proprio lavoro.
grazie comunque.

enzo ha detto...

Certa gente è morta subito dopo la nascita. Alcuni coscientemente e diligentemente restano tutta la vita in attesa del trapasso, altri non se ne accorgono neppure.

Rossa ha detto...

chissà, magari ha iniziato bene, con entusiasmo e passione. poi però...ci perdiamo Paolo, a volte ci perdiamo per strada...
stai spippolando?