bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 16 dicembre 2008

Magritte, la concettualizzazione che incanta: la banalità che accomuna tutte le cose è il mistero

Dobbiamo immaginare oggetti affascinanti
capaci di risvegliare in noi stessi ciò che resta dell'istinto del piacere.
(1947)




L'amore per l'ignoto equivale all'amore per la banalità: conoscere significa scoprire la banale conoscenza, agire significa cercare la banalità dei sentimenti e delle sensazioni.
sembra all'apparenza complesso
e all'apparenza è molto semplice.
Magritte. figurativamente semplice, tutt'altro che banale, concettualmente complesso.
elementi naturali che si sovrappongono all'elemento umano, sfiorano l'innaturale, l'immaginifico, la magia. il mistero.
Il rapporto fra il titolo e il quadro è poetico.
Conserva, degli oggetti, solo le caratteristiche
abitualmente ignorate dalla coscienza
ma talvolta presentite in occasione degli avvenimenti straordinari
che la ragione non è ancora riuscita a chiarire.
(1946)

contrasti che diventano paradosso, immagini che rimandano a camere nascoste nel cervello. spesso ci sono mura, spesso ci sono scatole, spesso ci sono sipari, spesso ci sono pareti: sono spazi delimitati, spazi che contengono memoria, spazi chiusi che contemplano l'infinito.
Magritte parla il linguaggio misterioso e simbolico dei sogni.
c'è un mare di sfondo, spiagge bianche animate da oggetti statuari grigi, monumenti viventi ma pietrificati, inappropriati al luogo. quelle sponde, quel mare sono la soglie della memoria. quegli oggetti sono il contenuto della nostra memoria in attesa di essere collocati fuori dal sogno, dentro la dimensione banale, o mai banale, del reale.
la produzione di Magritte si fonda su una semplice convinzione: ciò che è nascosto e difficile da raggiungere (con gli occhi, con la mente, con la sensibilità del cuore) è molto più emozionante e perciò degno di maggiore interesse di ciò che è manifesto.
la natura è onnipresente perchè rappresenta lo strumento privilegiato per interrogarsi sul mistero delle cose. usando la natura si diverte a giocare con il conosciuto e l'ignoto, con l'evidente e il segreto, con il buon senso e il non senso, ribaltando il convenzionale nell'enigma.
si sbizzarrisce nel dispiegare tende, incappucciare volti o a nasconderli dietro mele o fiori, inserire frammenti che mostrano il dietro, il sotto, il segreto della realtà, a inventare sovrapposizioni che portano in primo piano ciò che non si dovrebbe vedere.
La natura ci offre la condizione di sogno,
consentendo al nostro corpo e alla nostra mente
quella libertà di cui esse hanno assoluto bisogno.
(1938)

Magritte gioca sulla memoria, conta e costruisce sul ricordo, sull'evocazione dell'infinito racchiusa in una stanza, si esprime attraverso la natura che domina la nostra essenza. Magritte vive e parla il linguaggio mai finito della fantasia.
Sono rapita dalla sua complessità concettuale, dalla struttura delle immagini, dalla riflessione intellettuale che li sottende, dalla semplicità del messaggio che intende comunicare.
tutto può essere spiegato con l'immagine, sostenuto dal pensiero, dalla banalità necessaria del sentire, dalla pulsione irrefrenabile del conoscere.
nulla può essere interpretato se non con la facilità dell'istinto.

E' un atto di magia nera
trasformare la carne della donna in cielo.


Ho visto questo pomeriggio, in pieno sole,
una giovane donna che aspettava il tram
in compagnia del suo corpo.


Il corpo di donna assume colori diversi, "oggi ho visto una donna in compagnia del suo corpo", la sua consistenza diventa aerea con un atto di immaginazione. è magia nera il passaggio nel corpo, attraverso il corpo, dal giorno alla notte. il corpo di una donna si nutre di giorno e di notte.


Essere surrealista significa bandire dalla mente il "già visto"
e ricercare il non visto.
(1947)


La rondine è vestita delle nuvole del cielo mattutino mentre viaggia nella notte buia sui sogni degli uomini.


Non si deve temere la luce del sole con la scusa
che è servita quasi sempre a illuminare un mondo miserabile.
(1946)


Un paesaggio notturno e un cielo come lo vediamo in pieno giorno. Questa evocazione della notte e del giorno mi sembra dotata del potere di sorprendere e di inacantarci. questo potere, io lo chiamo poesia.

La casa è immersa nell'oscurità e solitudine incantata della notte sovrastata dalla speranza della luce del giorno. il cammino nel tempo si fa profondo. è come essere di fronte alla soglia della vita. fatemi entrare perchè ho paura. fatemi entrare perchè ho speranza.


Sentivamo battere il cuore degli alberi
prima di quello degli uomini.
René Magritte (1948
)

l'albero racchiude una casa nel suo tronco, attraversato da linfa e sangue vitale domestica. la vita si mostra, dominata dalla sfera perfetta del tempo e dell'intelligenza geometrica, racchiusa in un disegno più grande, in un mondo buio che nemmeno conosciamo ma del quale facciamo parte, nello sguardo che si perde lontano in una paesaggio blu della notte nera.



Le mie opere sono tutte impregnate dalla certezza
che noi apparteniamo, di fatto, a un universo enigmatico.
(1958)


la montagna imponente dominante vola via sulle ali dell'aquila potente portando in sè l'immagine forte di quel cielo cinereo, una sfumatura sul fare della notte che ancora non esiste, in una notte che ancora notte non è. uova sul davanzale, la vita che cresce ai piedi della potenza inafferrabile della natura.


La natura ci offre la condizione di sogno,
consentendo al nostro corpo e alla nostra mente
quella libertà di cui esse hanno assoluto bisogno.
(1938)


la maschera viva, eppure finta e vuota di consistenza, di occhi e di bocca incastonata di pietre e di gioielli appare vivida ai confini di un mondo emerso dalla riva del mare, ai confini della memoria e del ricordo di ciò che siamo stati.


Anche a me piace vedere le foglie che nascondono la luna,
ma se dietro di esse si riuscisse a vedere la luna,
sarebbe inaudito, la vita avrebbe finalmente un senso.


la luna è nascosta dalle foglie. si intravede la sua bellezza ma non la possediamo completamente, si manifestasse per intero tutto sarebbe rivelato e allo stesso tempo perderebbe il suo mistero.



magritte viaggia sul contrastato tra mente e sogno. magicamente.
è poesia che consente ogni possibile percorso di conoscenza, accessibile a ogni mente che abbia gli occhi per guardare.
anche un bambino si pone curioso, rapito dalle ali leggere dello stato onirico della veglia, cullato dalle nuvole offerte a cena su una coppa di champagne.

I miei quadri sono stati concepiti per essere
segni tangibili della libertà di pensiero.
(1951)

9 commenti:

(pesa) ha detto...

in origine volevo mandarti un messaggio per farti i complimenti per il blog, ma...
1) non ho trovato un link per scriverti;
2) se non ho smarrito il discernimento con la fine del 2008 penso che l'intento di cui sopra potrebbe suscitare in te una reazione del tipo 'ma chi -beeeeep- è questo per farmi i complimenti per le mie idee?'.

quindi ti lascio questo commento semplicemente per esprimerti una sorta di affinità con quello che ho letto nei tuoi post (unita ad una cristallina chiarezza per me inavvicinabile).
buona continuazione

Rossa ha detto...

Ciao pesa.
tu non sai quanto sono felice di averti trovato qui.
qualcuno mi legge.
pensavo la mia fosse una pagina privata, sul web, ma privata, solo per me che lo scrivo.
ho cercato di curiosare su di te ma non sei accessibile. hai un tuo blog? mi fai guardare?
ciao
grazie. mi hai cambiato la giornata.
Rossa

(pesa) ha detto...

ciao, mi rallegro che il mio commento abbia ottenuto (e generato) un tale effetto positivo, finchè non ho letto le tua risposta mi era rimasto ancora un mezzo dubbio :-)
no, non ho un blog personale nel vero senso della parola, il profilo di google lo uso per tutti quei preziosi sevizi disponibili online (dalla condivisione dei documenti, alle mappe, ai calendari) essendo quello che si deice 'un operatore del settore'.
nel tempo ho sì utilizzato anche lo spazio blog (in maniera veramente mooooooolto, ma moooooolto sporadica) per pubblicare qualche notizia delle squadre di pallavolo della polisportiva di cui faccio parte e con cui collaboro a livello organizzativo (volleyfutura su blogspot).
credo di essere arrivato al tuo blog 'inseguendo' delle frasi tratte dagli spettacoli di lellacosta (sto cercando, invano per ora, il testo di 'due. abbiamo un'abitudine alla notte') e anche leggendone all'inizio solo poche righe ho avuto un flash ritrovandomi nelle tue parole come in un vestito fatto su misura.
ho letto anche i tuoi ultimi post - in particolare quello sulla morte - e non posso che quotarmi da solo :-) il commento che ti ho lasciato l'altro giorno sia per il contenuto 'cristallino' che per la totale condivisione (ancora!) degli stessi.
ci sarebbe da fare un lungo commento a parte, ma trovo che gli scritti della Szymborska siano di una bellezza quasi dolorosa che coglie il lettore (almeno me) con una precisione che non saprei come altro definire se non 'chirurgica'.
perdona lo sproloquio, un saluto.

Rossa ha detto...

Allora Daniele detto Pesa -sei tu che mi dai gli indizi per mettermi sulle tue tracce- mi scrivi alle 6 di mattina? capisco la notte, che mi piace da sempre anche se, da sempre, è difficile resistere al richiamo della stanchezza più che del sonno, ma la mattina alle sei cosa fai sveglio attaccato al pc? sarà che sei un operatore del settore...
Bella la pallavolo, sul serio, come tutti gli sport di squadra, ma, viste le tue attitudini, forse potresti provare a mettere giù le tue idee, così adiacenti alle mie, e permettere a qualcuno interessato di leggerle.
mi parli anche di una visione poetica lieve ma incisiva della Szymborska che non lascia dubbi sulle tue letture...
io mi impegnerò ancora, cambiamo post la prossima volta.

ciao e grazie ancora.

(pesa) ha detto...

buongiorno (o, meglio, buonanotte) a te, di nuovo.
lungi da me l'intento di far perdere, o nascondere, le mie tracce, come dicevo ti avrei anche scritto direttamente con il mio indirizzo se solo fossi riuscito a trovare un recapito a cui spedire.
quando mi capita di non riuscire a dormire piuttosto che stare a letto le mezz'ore con l'occhio pallato preferisco far qualcosa di pratico come leggere, ascoltare musica o cercare cose su internet, ho sempre il pc (grande passione 'giovanile' scaturita poi in una professione e infine in un'azienda, ma la passione rimane immutata) aperto sul tavolo in cucina: questa è la genesi dei commenti ad orario inconsueto... come questo. :-)
per il discorso delle letture (ma anche per la musica, la pittura o l'arte in generale) mi piace confrontarmi con qualcosa che condivido nel profondo (così la scelta è molto disordinata e non 'coerente' o omogenea, ma dettata unicamente dall'interesse dell'argomento trattato) e spesso, molto spesso, mi rendo conto di ritrovarmi completamente in questo o quel brano, o poesia, o scritto ma che non avrei potuto esprimente gli stessi concetti con altrettanta chiarezza e fedeltà al pensiero originario. solo in quel momento - spesso un violento flash, un'illuminazione scaturita da tre righe, un ritornello, una frase - abbino una forma reale e concreta a ciò che fino ad allora è rimasto una sorta di 'istinto' o semplice sensazione. ho iniziato da ragazzo (mi ricordo ancora distintamente) con l'essere 'catturato' da una poesia di Robert Frost sentita di sfuggita e cercata per molto tempo, poi Saint-Exupèry, Bach, Guccini, Klimt, Shakespeare, Dumas, De Gregori, Magritte, Testa, Pirandello, Buscaglia, Neruda, Fossati: questi sono primi che mi vengono in mente così al volo, ma ce ne sono molti altri un po' disordinati e sparsi.
negli utimi anni devo dire che la diffusione capillare di internet mi ha aiutato molto in questa ricerca personale.
per restare in tema ho trovato, nel tempo, un brano di s.agostino (ci tengo a specificare che non ho letto tutta l'opera) che rende perfettamente questa mia sensazione: “Che cos'è dunque il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più” (S. Agostino, Confessioni, XI, 14.17). questo, in abbinamento al fatto che, quando non mi è richiesto/necessario in ambito professionale o sportivo, tenda ad essere ben poco comunicativo (è un eufemismo: 'molto orso' mi è stato detto da fonti diverse) fa si che non riesca con naturalezza a dare una forma diciamo tangibile, se non proprio scritta, a questi pensieri. lo sforzo e il tempo che richiederebbero questa pratica mi fanno spesso desistere ancor prima di iniziare facendomi bastare le suddette sensazioni che, da me e per me, sono chiarissime e ben più che sufficienti.
abbandoniamo se vuoi questo post, che è stato lo spunto di partenza, per confrontarci su altri futuri. alla prossima.

Rossa ha detto...

diciamo che in questi giorni e' come se avessi una zampa di elefante che mi preme un attimo sulla testa, questo volo di farfalla mi allegerisce un po'. sei proprio sicuro di essere un orso?
voglio scrivere su de andre'.
a presto.

(pesa) ha detto...

oggi è abbastanza presto, sono appena rientrato dall'allenamento. ma come faccio a non continuare su questo post se mi solleciti nuovi spunti? :-)))))
ovviamente de andrè - bacchettata sulle dita! - me lo sono dimenticato nell'elenco precedente, ma anche mia martini, la mannoia, calvino, endrigo, rodari, silvestri e sicuramente molti altri. allora aspetterò il post su de andrè per confrontarci anche su quello.
nel frattempo non posso che gioire della positiva leggerezza - mi dici - di queste che sono alla fine solo quattro chiacchiere sul nulla, ma a volte è proprio l'effetto di qualcosa (o l'attesa di questa, come scriveva Saint Exupèry nel piccolo principe) in rottura con le difficoltà quotidiane che ci permette qualche momento di evasione e di sollievo.
alla prossima

beabehappy ha detto...

Anche io ho letto. E anche a me piace. :)

Rossa ha detto...

Ciao. guarda che è un caso che io sia tornata su questo mio post e che pure ne abbia riletto i commenti...e guarda cosa trovo...e il 19 ottobre è appena passato...
Beabehappy chi sei?
sono contenta se ti piace, ma contenta veramente, ma non puoi lasciare scritto qualcosa più su? intendodire su post più recenti, così possiamo parlare insieme?
ciao, a presto.