bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 31 marzo 2020

legge



miracoli.
ah il coronavirus, segnerà le nostre esistenze.

giovedì 26 marzo 2020

Liu YE, Storytelling.





più bella la mostra o la sua esposizione?
alla Fondazione Prada non si può rinunciare all'estetica.
devono fare bella figura
essere i primi della classe.
risultare i più cool di tutti.

la mostra è bella nel suo insieme, apparentemente giocosa, raffinata. ironica, sospesa. tra oriente e occidente, in spazi espositivi in cui i dipinti, coloratissimi, generano un contrasto cromatico e con le pareti di cemento e l’architettura industriale di Fondazione Prada
Liu YE, Storytelling.
fino alla fine di questa storia.

mercoledì 25 marzo 2020

in coda per il pane

si certo, in coda per il pane, scrive Scurati sul Corriere.
siamo in coda per il pane e non lo avremmo mai immaginato.
siamo carichi di gadget inutili, di vestiti da cocktail, di giacche eleganti, di device e di scarpe da centinaia di euro, siamo stati tirati su con le regole di un party in piscina e siamo, in verità, ora, nudi e poveri.
lo siamo sempre stati, e chi lo ha sempre saputo ora se la cava meglio, e chi invece non lo aveva ancora capito ora precipita nel baratro della mancanza, ma adesso siamo in coda per il pane e vale per tutti. non abbiamo più niente, rimane solo il fondo di noi. noi senza le stratificazioni delle nostre identificazioni progressive, noi senza ruolo, senza paraventi sociali, noi.
siamo abbastanza per vivere, noi stessi?
o senza i surplus di godimento non siamo niente?
i proclami della grande città sono spenti e io credo che nulla, io mi auguro, che nulla sarà più come prima. mi auguro che i calciatori guadagnino di meno, e invece molto di più un ballerino della Scala, e infinitamente di più un medico o un infermiere, un vigile del fuoco. mi illudo che i valori sulla scala sociale vengano rivalutati, ad oggi siamo soli nel mondo, immersi nelle grandi immense ingiustizie di questo capitalismo in rotta di collisione.
è tutto sbagliato, no?
lunedì alla coop prima di ripartire per tornare a casa con la mia spesa settimanale si ferma un conducente, lascia la macchina in seconda fila ed esce con la sua sporta della spesa, pensando di cavarsela con i soliti 10 minuti.
entro ed esco, avrà pensato, pensato?, il genio dell'ultima ora.
chi deve uscire con l'auto aspetterà.
un'ora e mezza?
naturalmente il posto per la macchina c'è, ovunque parcheggi vuoti, decine di metri di parcheggi vuoti.
ma per qualcuno il privilegio di comportarsi come una burino arrogante e ignorante è ancora un privilegio da difendere.
come per quei coglioni, gli oligarchi li chiamano, in Russia che si comprano i ventilatori polmonari, privatamente. li vorrei vedere mentre lo vestono annaspando senz'aria. ma sembra si siano comprati anche i medici. qualcuno non smette di sperare che il denaro faccia la differenza.
l'imbecillità è ancorata a certe carni, proprio non ne vuole sapere di sganciarsi, rimane incarnata nell'illusione che la povertà sia degli altri, appartenga agli altri. qualcuno ancora pensa che l'altro non sia lui stesso.
ha ragione Scurati, in un articolo davvero cupo e quasi disperato, siamo in fila per il pane.
ci tocca toccarci le tasche alla ricerca di qualche moneta. ne sarà rimasta qualcuna?

venerdì 20 marzo 2020

ore 10, trasloco sul pianerottolo. sei grande bro.

qual è il numero per fare le denunce dei cittadini cretini, proprio deficienti, che non rispettano le regole contro il contagio?
qual è?
l'ho cercato e non l'ho trovato.
non lo trovo e ormai è troppo tardi.
scrivere all'amministratore del condominio non serve, ormai è tardi e poi lui cosa può fare? cosa gliene frega? gli frega se un cane piscia sul pianerottolo così può dire a tutti che non si fa.
ma se un inquilino del sesto piano - e non so chi sia, non conosco i nomi degli inquilini tranne un paio e nessuno degli inquilini del sesto piano- oggi fa arrivare un camioncino pieno di mobili imballati e li fa scaricare a pianterreno con tre operai che salgono e scendono dalle scale e dall'ascensore, con la portinaia che fa avanti e indietro, suona pure alla mia porta con la raccomandata per il CUD del centro Arcobaleno, esce la mia vicina e come mi vede si tira su la sciarpa, poi ne passa una altra che come vede me e i tre operai fa un giro largo tipo circumnavigazione del pianeta. se un inquilino, chi è?, è così ignorante e noncurante delle regole che devono dettare la nostra vita oggi che fanno di oggi una giornata in cui NON SI PUO' fare come se non fosse oggi ma 60 giorni fa e mette in atto un trasloco di mobilia favorendo la perpetuazione di un contagio che se non la piantiamo non dura altri due mesi ma quattro, io cosa devo fare?
intanto mi incazzo come una iena.
poi apro la porta e comunico agli operai che non lo possono fare.
poi gli chiedo se hanno mai sentito parlare del coronavirus. dice niente?
poi gli chiedo se hanno un responsabile
poi mi dicono si certo è al sesto piano poi passa
e si figurati se passa, se l'è data a gambe perchè è un irresponsabile codardo vigliacco delinquente.

lui e anche l'inquilino del sesto piano, che, se tanto mi da tanto, se ho capito qualcosa dagli imballaggi, ha pure qualche figlio.
cosa avrà pensato questa cima? questo nobel della pace e della medicina?
che siccome è a casa a fare niente, perchè no, facciamo imballare i nostri mobili, li facciamo venire qui, facciamo mettere in moto un po' di gente, li facciamo lavorare e poi salire sul camion, poi arrivare e scaricare, chiedere alla portinaia e usare scale e ascensore, così poi abbiamo i mobili e siccome abbiamo tempo li montiamo?

nuova fratellanza scrive Recalcati.
ah si?
e dove?
troppo presto per scrivere qualcosa - ma qualcuno deve sempre scrivere e dire a tutti i costi anche quando per capire è troppo presto- troppo stupido farsi imbonire da qualche canto sui balconi, sugli inni ai medici fino a ieri denunciati per un'unghia incarnita risolta male, sottopagati e ridotti all'osso.
troppo presto per cominciare, ancora?, a compiacere i buoni sentimenti.
la gente ha un substrato aggressivo e noncurante, molta gente non legge e non ragiona, molta gente non ha capito che oggi sul pianerottolo, come sulle scale, come per le strade piene di gente, come nei negozi inutilmente aperti, si perpetua un contagio silenzioso ma inesorabile fatto di persone positive e inconsapevoli di esserlo.
ma io sono stato a casa, dirà il minorato mentale encefalogramma piatto del sesto piano.
tutti gli altri no, però.
un coglione ora monta i mobili dei cari bambini, e qualcun altro inizia a tossire rabbrividendo.

sei grande bro.



giovedì 19 marzo 2020

Cina e cineserie




c'era una volta la Fondazione Prada.
esisterà ancora alla fine della fine del mondo?
i medici cinesi in visita ci stanno dicendo che il nostro sistema di contenimento del corona King è fallace e ancora inadeguato.
troppa gente in giro, mezzi di trasporto in funzione (la mattina sono AFFOLLATI), jogging, ferramenta aperti, ottici anche.
se usciremo dalla fine del mondo seguendo le indicazioni dei cinesi, le cineserie della Fondazione saranno ancora visitabili.
altrimenti si polverizzeranno, come tutti noi, consumati e deteriorati nelle nostre case.
chissà, magari finirà che i cinesi imporranno il loro sistema, dittatoriale, come il migliore in assoluto.
vuoi vedere che il modello comunista tornerà in auge come l'unico possibile in tempi di tempesta virale. e di abbattimento economico globale. leggo che la loro ripresa è già palpabile, con gli USA in ginocchio, è solo questione di tempo, avremo una Cina superstar.
io, qualche settimana fa, mi sono goduta le loro porcellane del 1700.
niente da dire.
grande effetto, grande lavoro artigiano, grande arte. super star.

“The Porcelain Room” è una mostra curata da Jorge Welsh e Luísa Vinhais che esplora il contesto storico, la finalità e l’impatto delle porcellane cinesi da esportazione. 
La mostra, che si svolge al 4° piano della Torre, accoglie oltre 1700 porcellane cinesi da esportazione. Il progetto riunisce esempi di porcellane realizzate tra il XVI e il XIX secolo per diversi mercati, gruppi sociali e religiosi dimostrando l’efficienza dei produttori cinesi nell’intercettare le domande e le sensibilità di ogni singolo segmento di mercato.
Suddiviso in tre sezioni, l’allestimento progettato da Tom Postma Design è concepito come una stanza-nella-stanza, una struttura rivestita di velluto marrone, che include diverse vetrine espositive e uno spazio intimo decorato in oro. La sezione iniziale e centrale della mostra include il maggior numero mai esposto finora di porcellane della dinastia Ming. 
La seconda sezione comprende un’ampia selezione di oggetti di uso quotidiano che raffigurano forme naturali e sorprendenti come animali, frutta e vegetali e intende esplorare l’impatto e l’esotismo delle stoviglie cinesi create per i mercati occidentali. 
La terza sezione rende omaggio alla tradizione delle sale di porcellana, le magnifiche installazioni create nei palazzi e nelle case aristocratiche europee nel XVII secolo e nel XVIII secolo composte da porcellane cinesi e specchi, pannelli smaltati e decorazioni in legno intarsiato d’oro.

mercoledì 18 marzo 2020

l'illusione dei balconi

vorrei apertamente smentire, mi dispiace, l'ottimismo giornalistico sulla solidarietà umana familiare in corso di pandemia reale.
direi di non farci fuorviare dall'espressione esteriorizzata, balconiana e finestresica, della gioia italiana creatrice e fantasiosa. canterina e musicale, multicolorata e patriottica.
come sempre quel che si vede sul balcone non è ciò che accade prima della soglia della porta finestra.
temo invece che la fase prebalconiana sia drammaticamente conflittuale e decisamente ingloriosa.
temo che le famiglie italiane, chissà, forse come quelle cinesi prima e quelle statunitensi dopo di noi, si troveranno tragicamente fissate nei conflitti in seno alle famiglie, magistralmente di solito eluse dalla frenetica vita divisiva e socialmente variegata delle famiglie moderne occidentali.
la funzione salvifica rispetto all'esplosione dei conflitti esercitata dal lavoro, dalla palestra, dalla scuola, dai cinema, dallo shopping e via dicendo è epidemiologicamente sottostimata, anche rispetto alle pulsioni omicide che risiedono dentro di noi nei confronti dei nostri cari familiari.
ora
costretti entro le mura domestiche
anni di pratica esteriorizzante necessaria alla nostra sopravvivenza quali esseri umani 
vengono meno.
il balcone può salvare ingannevolmente per qualche minuto ma risulta del tutto ininfluente, e fuorviante, rispetto alle altre 23,30 ore passate al suo interno, ovvero a contatto con le belve umane disabituate alla cattività.
le nostre relazioni a fondamento della civiltà umana, per la verità già ampiamente provata, si sa, dalla diseducazione alla convivenza e alla condivisione, sono destinate alla rovinosa caduta verticale fino allo schianto finale.
oltre alla drammaticità della ripresa economica, vitale, salutare, turistica, finanziaria, monetaria
(e diciamo che solo l'ecologia ringrazia sentitamente il corona per il suo devastante intervento a monito delle predatrici popolazioni del mondo ed è l'unica che cadrà nuovamente in disgrazia alla sua risoluzione)
dicevo oltre alla drammaticità della ripresa della spinta capitalistica ci sarà, senza dubbio, quella della ricostruzione relazionale, sentimentale, familiare, domestica dopo la distruzione atomica di massa.
nulla può essere più devastante di una prossimità forzata, la misurerei in termini di letalità in modo inversamente proporzionale alla metratura degli appartamenti. i balconi rientrano nella suddetta misurazione?

lunedì 16 marzo 2020

casa Bertallot

Chiude tutto? 
Apri un libro: Fiesta Immobile. 
Mezz’ora di reading, senza paura, ogni giorno, al coprifuoco, alle 18 e 30 su Radio Casa Bertallot, fino alla fine di questa storia. 
(https://www.spreaker.com/show/fiesta-immobile)


ad oggi:
18.30 Fiesta Immobile

18.30 Fiesta Immobile

Categoria: Narrativa
Creato da: Alessio Bertallot 


qualche attimo di gioia
letture e musica
(unico problema: si sente maluccio)

nella luce degli Angeli

nella luce degli Angeli 
un viaggio, illustrato e commentato, attraverso dodici capolavori delle Gallerie degli Uffizi, tra umano e divino. (https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/nella-luce-degli-angeli#1)
lì sono finita, chi potrebbe consolarmi più di un cherubino?
dove posso trovare bellezza se non nel volto di un serafino?
se nella Bibbia se ne troviano tre di angeli ufficiali:Gabriele, Michele e Raffaele, Il libro di Enoch, testo apocrifo del I secolo a.c., nomina anche Uriele, Barachiele, Geudiele e Sealtiele.
salvatemi, angeli, curatemi, angeli, ve ne prego.

ditemi che non ho ragione

Simone Martini  - Annunciazione e i Santi Ansano e Massima


Sandro Botticelli- Madonna col bambino e angeli



Andre del Verrocchio e Leonardo da Vinci - Battesimo di Cristo (particolare)


Rosso Fiorentino - Angelo musicante


Beato Angelico - Incoronazione della Vergine (particolare)



venerdì 13 marzo 2020

Infinity, una generosa fregatura digitale

Buongiorno,
la vostra proposta mi sembra una fregatura, una forma di propaganda e di finale obbligo di acquisto, tutto tranne che una generosa offerta in tempi grami.
Si sente odore di marketing.
Io voglio solo aderire a due mesi gratuiti di film, perchè, di norma, io vado al cinema.
Perchè mi obbligate ad aderire a una scelta? a selezionare un programma? a un piano mensile che poi prevede un acquisto?
Perchè mi chiedete la carta di credito?
Cambiate format, conosco le fregature del marketing, avete odorato, come squali, che si possono fare affari anche in tempi di miseria come questa.
Proponete due mesi gratis, nome e cognome, indirizzo e-mail, e niente piano di offerta, niente carta di credito.
Altrimenti grazie e arrivederci, i film si trovano comunque.
ROSSA

questa la mia risposta a Infinity che mi chiede come mai non concludo l'iscrizione, una vera bufala, alla proposta di solidarietà digitale. disponibili a rispondere a ogni mia domanda, mi dicono.
cari.
anche Amazon si è ritirata, dopo che la zona rossa si è allargata.
si sa, povero, Bezos fatica a tirare il mese.

giovedì 12 marzo 2020

un invito alla riconciliazione

io, però, lo ammetto, sabato ero in giro.
posso giurare però che mi sono recata in luoghi di desolata solitudine.
la Fondazione Prada, potremmo dire, ha aperto per me.
(e altri due dai, non di più).
sono colpevole lo stesso?
la desolata solitudine ha arrecato un surplus di bellezza a un luogo che già di suo se la cava piuttosto bene.
le linee architettoniche, le ampie vetrate, la giornata di una bellezza inimmaginabile... sembrava un regalo di questa natura così incazzata con noi trasgressori dei limiti che ci imporrebbe.
pareva davvero un invito alla riconciliazione.
ebbene, io ci ho creduto, e sabato pomeriggio, tornando a casa ero felice come non capitava da giorni.
certo, lo ammetto, passando per Papiniano mi è venuto un colpo.
il mercato stava chiudendo ed era nella sua piena formazione, avete in mente il mercato di viale Papiniano? una bolgia.
ecco lì, ho cominciato a nutrire dei dubbi. forse non era stata una così gran giornata.

io mostro prima la bellezza della Fondazione e poi le meraviglie che ho visitato all'interno.

mercoledì 11 marzo 2020

in assenza di ossigeno

sembrava, e non solo a me, una splendida giornata di primavera.
i milanesi hanno pensato la stessa cosa e si sono dati allo shopping compulsivo consolatorio, si sono ammassati in centro, sulla darsena, sui navigli, a brera.
milanononsiferma è stato interpretato così, magnamo e bevemo.
alle 3 di domenica, la doccia fredda.
Milano, la Lombardia, l'Italia chiudono.
e ben venga, purchè finisca presto.
stazione centrale: tutti a casa, via dalla ora velenosa Milano, verso casa, l'amato accogliente sud.
fossimo in Cina: legge marziale per i trasgressori.
qui i carri armati non si usano ma sono certa che i fuggaschi che da Milano si sono riversati al sud , con un regale sciame virale al seguito, ca va sans dire, avrebbero avuto un misero destino nel grande  paese comunista d'oriente. falciati dai cingolati e azzerati da raffiche di mitra.
irresposabili in stato di panico.
li tratto di continuo.
sono una razza in espansione, come il contagio.
certo siamo abituati bene, siamo la fascia del mondo più privilegiata dell'ultimo secolo, si mangia si beve si esce si spende si compra si va in vacanza, in stato di pace (con qualche minaccia ma in stato di pace), il benessere regna sovrano (la corona è una questione di una certa rilevanza ultimamente). al primo imprevisto, grosso, che alla nostra comoda vita imperialista capitalista consumistica occidentale si oppone, risultiamo del tutto sprovvisti di difese, oltre che dal virus, dal pensiero della morte.
ma come, non eravamo immortali?
e i miei lifting?
e i miei muscoli gonfi e tesi?
e tutti i miei oggetti che mi eternificano?
e il mio look for ever young?
e le mie notti brave e il fumo e l'acool senza limiti?
vuoi vedere che un incoronato di pochi nanometri mi mette con la faccia al muro?
chi si sarà provvisto di qualche risorsa, nella breve mortale vita, oltre al fluire liquido del nulla, avrà qualche speranza di sopravvivere, avrà risorse per sè e per gli altri.
chi ha passato la benestante immortale vita a riempirsi di vuote idiozie, vanificate in un soffio come la carrozza di Cenerentola, ora si trova davvero col culo per terra, senza aria, in assenza di ossigeno.

comunque, sabato Milano era bella, e dove l'ho visitata io, saggiamente vuota.