bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

mercoledì 18 marzo 2020

l'illusione dei balconi

vorrei apertamente smentire, mi dispiace, l'ottimismo giornalistico sulla solidarietà umana familiare in corso di pandemia reale.
direi di non farci fuorviare dall'espressione esteriorizzata, balconiana e finestresica, della gioia italiana creatrice e fantasiosa. canterina e musicale, multicolorata e patriottica.
come sempre quel che si vede sul balcone non è ciò che accade prima della soglia della porta finestra.
temo invece che la fase prebalconiana sia drammaticamente conflittuale e decisamente ingloriosa.
temo che le famiglie italiane, chissà, forse come quelle cinesi prima e quelle statunitensi dopo di noi, si troveranno tragicamente fissate nei conflitti in seno alle famiglie, magistralmente di solito eluse dalla frenetica vita divisiva e socialmente variegata delle famiglie moderne occidentali.
la funzione salvifica rispetto all'esplosione dei conflitti esercitata dal lavoro, dalla palestra, dalla scuola, dai cinema, dallo shopping e via dicendo è epidemiologicamente sottostimata, anche rispetto alle pulsioni omicide che risiedono dentro di noi nei confronti dei nostri cari familiari.
ora
costretti entro le mura domestiche
anni di pratica esteriorizzante necessaria alla nostra sopravvivenza quali esseri umani 
vengono meno.
il balcone può salvare ingannevolmente per qualche minuto ma risulta del tutto ininfluente, e fuorviante, rispetto alle altre 23,30 ore passate al suo interno, ovvero a contatto con le belve umane disabituate alla cattività.
le nostre relazioni a fondamento della civiltà umana, per la verità già ampiamente provata, si sa, dalla diseducazione alla convivenza e alla condivisione, sono destinate alla rovinosa caduta verticale fino allo schianto finale.
oltre alla drammaticità della ripresa economica, vitale, salutare, turistica, finanziaria, monetaria
(e diciamo che solo l'ecologia ringrazia sentitamente il corona per il suo devastante intervento a monito delle predatrici popolazioni del mondo ed è l'unica che cadrà nuovamente in disgrazia alla sua risoluzione)
dicevo oltre alla drammaticità della ripresa della spinta capitalistica ci sarà, senza dubbio, quella della ricostruzione relazionale, sentimentale, familiare, domestica dopo la distruzione atomica di massa.
nulla può essere più devastante di una prossimità forzata, la misurerei in termini di letalità in modo inversamente proporzionale alla metratura degli appartamenti. i balconi rientrano nella suddetta misurazione?

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