nello spettacolo di Hervé Koubi al teatro Elfo Puccini, nella rassegna MilanOltre, quindici danzatori, dei maschioni muscolosissimi, fanno vorticare le loro gonne come dervisci, brandendo lame coltelli e bastoni al suono dei requiem di Mozart e Fauré, miscelata con melodie tradizionali algerine, dialogando con il patrimonio musicale e spirituale dell’occidente; la sensualità e l'energia messe in campo evocano un’umanità intera di barbari: Persiani, Celti, Greci, Vandali e Babilonesi, quasi delle apparizioni da tempi remoti e oscuri, che hanno influenzato quel grande crocevia di culture che è il Mediterraneo. questi elementi storici e culturali si mescolano, dal punto di vista stilistico, con il linguaggio della breakdance e dell’hip hop, reinventati in maniera spettacolare, con ritmi a volte incalzanti a volte estatici.
i ballerini guerrieri si presentano in formazioni cangianti, all'inizio con cappucci elmi riflettenti luce di grande impatto scenico, e ci mostrano la notte dei tempi, le notti barbare che hanno preceduto la civiltà, e ci portano verso un'alba si spera civile, in cui la mescolanza e la diversità fanno mondo, fanno cultura, creano comunità, per tutti.
la maggior parte dei ballerini è di origine nordafricana, tunisina e algerina, ma ci sono anche italiani e francesi.
lo spettacolo è travolgente, in scena il corpo degli uomini, solo uomini, della cui forza e agilità ci possiamo solo fidare.
Nessun commento:
Posta un commento