non voglio sminuire lo sforzo compiuto dall'organizzazione di MiTo, che, anche quest'anno, è riuscito a organizzare il festival e, devo dire, con uno scrupolosissimo riguardo per le misure di sicurezza.
al teatro Dal Verme le maschere sono molto attente, fin troppo, all'uso delle mascherine e al rispetto delle regole nel corso dei concerti, a volte con esiti grotteschi e con qualche disturbo della fruizione dello spettacolo.
di fatto non si sentono orchestre ma piccoli gruppi musicali: quello di martedì, Venice Baroque Consort, è stato davvero ragguardevole in un concerto dedicato a Vivaldi, un Vivaldi compositore lirico sorprendente.
detto questo, le orchestre mi mancano.
sarà per questo che il concerto con la Filarmonica della Scala diretta da Chailly, domenica in piazza Duomo, è stato per me un momento esaltante. mi mancava un'orchestra, e questa orchestra, mi mancava un direttore, e questo direttore, mi mancava la grande musica, ed era questa musica:
Ouverture dal Don Pasquale di Donizetti;Violino solista Maxim Vengerov per il Concerto in mi minore di Mendelssohn;
Ouverture da Norma di Bellini;
L’intermezzo dal III atto della Manon Lescaut di Puccini;
L’ouverture dalla Forza del destino di Verdi.
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