obrexi
(albeggiare; dialetto sardo)
Il verbo è suggerito dalla poetessa Paola Soriga, nata a Uta (Cagliari) nel 1979, tra gli ideatori del festival Sulla terra leggeri, autrice dei romanzi Dove finisce Roma e La stagione che verrà; ha partecipato all'antologia benefica Sei per la Sardegna mentre le sue poesie sono apparse su riviste come"L'immaginazione" e "Atelier".
«E' il verbo con cui mia madre, quando vivevo in Sardegna, mi accogileva in cucina al mattino quando mi svegliavo. Era un modo ironico per farmi capire che mi ero alzata tardi, quamdo mi diceva (e dice tuttora, quando torno a casa) "itt'è, obrexiu? Si binti is carronis?", che significa "e quindi, è sorto il sole? Si vedono i talloni?". Così obrexi mi ricorda i giorni dell'adolescenza, quando ci si poteva alzare tardi. Ed è anche una traccia dei tempi in cui le persone giravano scalze».
Come si dice felicità in dialetto- La lettura 5 febbraio 2017
ho avuto anch'io la mia obrexi, non c'erano parole, solo luce e ombra, il rosa di una vestaglia e il rumore della moka, sul lago Maggiore.
era felicità, ma non lo sapevo.
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