dai non scherziamo.
un filmettino, una caramellina.
un pacchettino con il fiocchetto.
nulla nulla di più.
mi è chiaro, tristememte lampante, come certi successi vengano costruiti sul condizionamento, pubblico, privato, calcolato, sotterraneo, indotto, manipolato, governato.
Emma Stone è ipertiroidea e secca come una pianta senza foglie. troppe faccine. voto basso.
Ryan Goslin? prestazione francamente piatta, nulla ma nulla da segnalare.
musiche? niente di che. ma come, caspita, Damien Chazelle, era lui a dirigere Whiplash, ma qui, la musica dov'è? che idea mi ero fatta? sbagliata forse?
nulla da segnalare.
tristezza e pena.
qualche simpatico balletto amatoriale, si l'ho visto, qualche canzoncina in allegria e in citazione di bei tempi ormai passati, c'erano, un pensiero, fugace, a una professionalità attoriale che prevede di saperci fare qualcosa anche con il corpo e la voce, va bene, aggiudicato.
ma poi, basta.
il film, lo dico, è anche francamente noioso.
non mi bastano uno svolazzamento in cielo e un cambio scarpe prima di uno swing e un'idea abbozzata che l'amore abbia bisogno anche di un po' di fortuna.
mi infastidisce il finale genere slinding doors.
che noia.
il tutto di una banalità sconcertante.
la la land? capolavoro? oscar? a chi? a cosa?
una costruzione mediatica per allocchi. noi.
che brutto, tanti capolavori non sostenuti e lasciati nel dimenticatoio, di contro produzioni mediocri esaltate come eccelse.
esiste ancora il valore della bellezza?
da qualche parte?
chi ne ha?
si faccia avanti.
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