‘a priézza
(gioia, festosità, gaiezza, letizia; dialetto napoletano).
Sostantivo segnalato da Eugenio Mazzarella: nato nel 1951 a Napoli, filosofo, politico e poeta, ordinario di Teoretica all’università Federico II di Napoli, è tra i principali interpreti italiani del pensiero di Martin Heidegger, e autore di raccolte poetiche come Opera media (Il melangolo) e Anima madre (ArtStudio Paparo).
«La parola è il controcanto della naturale malinconia partenopea, che spesso prende alla gola, è l’esplosiva ’a priézza che tutto travolge e sta pure a significare “allegria smodata, senza freno”. Questo sostantivo trae origine dal verbo catalano prehar, che a sua volta deriva dal tardo latino pretiäre. Un modo di vedere la vita che bene si sposa con “’o sole” della famosa canzone, il quali illumina e dà il giusto coraggio di affrontare le difficoltà quotidiane».
Come si dice felicità in dialetto- La lettura 5 febbraio 2017
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