una bella serata di rientro a Milano, non potevo augurarmi modo migliore per superare la nostalgia del paradiso, della cosa perduta, e riallacciarmi alla mia città.
La Scala.
meravigliosa, poche persone, visuale perfetta, ascolto le voci "nuove" del bel canto lirico.
è un'occasione, un'opportunità per dire che io ci sono a rivitalizzare le risorse della città.
alcuni momenti di canto mi fanno sobbalzare, trasalire, altre arie sono strazianti di dolcezza.
come quella tratta dall'incompiuto Sinspiel mozartiano Zaide (1780) che narra l'amore contrastato tra Zaide, la favorita del sultano, e lo schiavo Gomatz. nell'aria Zaide rimira l'amato, profondamente addormentato, gli lascia accanto alcuni gioielli e il proprio ritratto. la melodia è sognante e intensa, sospirata e molto toccante. chi l'ha cantata, Caterina Maria Sala, mi è sembrata eccelsa.
ZAIDE
Ruhe sanft, mein holdes Leben,
Schlafe, bis dein Glück erwacht;
Da, mein Bild will ich dir geben,
Schau, wie freundlich es dir lacht:
Ihr süßen Träume, wiegt ihn ein,
Und lasset seinem Wunsch am Ende
Die wollustreichen Gegenstände
Zu reifer Wirklichkeit gedeihn.
ZAIDE
Riposa sereno, vita mia,
riposa, fin che si desterà la tua fortuna;
ecco ti voglio dare il mio ritratto,
guarda con quanto affetto ti sorride.
Voi, dolci sogni, cullatelo
e il suo desiderio assecondate,
affinchè l'oggetto dei suoi sogn.
diventi infine realtà.
da Mozart, canta Caterina Maria Sala.
altri pezzi sono stati deliziosi, inutile dire bene del farfallone amoroso dalle Nozze di Figaro mozartiane, o della Manon di Massenet, o, davvero squisita, dell'aria pucciniana, Si, mi chiamo Mimì, dalla Bohéme.
Obbediamo quando la loro voce chiama
Ai dolci amori,
Sempre, sempre...
Fintanto che siete bella,
Consumate senza contarli i vostri giorni!
Approfittiamo della gioventù,
Dei giorni che porta la primavera;
Senza sosta amiamo, ridiamo, cantiamo,
Abbiamo solo vent'anni!
Massenet, Manon
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