trigger.
non so bene perchè.
lei si muove come un orango nella foresta.
questo l'ho percepito chiaramente.
poi sempre meno, sempre meno orango ma la sua presenza, nella sala Napoleonica dell'accademia di Brera, è sempre più forte.
ti passa vicina, siamo seduti su una fila di sedie che lascia spazio davanti e dietro, molto vicine e, ogni tanto, ti guarda. ma proprio ti guarda. cioè mi guarda
strano, di solito non accade che un ballerino ti guardi, credo non rientri nello svolgimento delle sue funzioni artistiche.
ma io so che guarda con l'intento di guardare, cioè io sono qui, non sono una ballerina mitologica, sono una ballerina della foresta, della notte, di questa sala.
e qui lo spazio è aperto, luminoso di luce artificiale, tutti ci vediamo, tutti ci guardiamo e guardiamo lei che, a buon diritto, guarda noi.
ma io sono colta dal suo respiro, dal suo sudore, gocciola, del suo respiro, ansima, e arrivo a desiderare che mi sfiori, che faccia qualcosa di me. non accade ma lo vorrei.
mi è piaciuta la sua ricerca, 20 minuti di danza, danza che definisce lo spazio in cui si svolge e che temporaneamente abita, che definisce le distanze tra i corpi, che definisce lo spazio del suo corpo, così chiaramente in movimento rispetto ai nostri così fermi.
si mi sono emozionata.
Annamaria Ajmone
Trigger
Danae Festival
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