Padre, il mondo ti ha vinto giorno per giorno
Come vincerà me, che ti somiglio.
Padre di magre risa, padre di cuore bruciato,
Padre, il piú triste dei miei fratelli, padre,
Il tuo figliuolo ancora trema del tuo tremore
Come quel giorno d’infanzia di pioggia e paura
Pallido tra le urla buie del rabbino contorto
Perdevi di mano le zolle sulla cassa di tuo padre.
Ma quello che tu non dici devo io dirlo per te
Al trono della luce che consuma i miei giorni.
Per questo è partito tuo figlio; e ora insieme ai compagni
Cerca le strade bianche di Galilea.
Franco Fortini
legge Angelo Branduardi, Percorsi di Versi, La Lettura,
teatro Franco Parenti, 21 marzo 2017 (sono nata il 21 a primavera...)
mercoledì 22 marzo 2017
lettera: padre di magre risa
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