(tesoretto, piccola riserva; dialetto valdostano).
La parola in patois scelta da Alexis Bètemps, nato a Saint-Christophe (Aosta) nel 1944, per trent’anni presidente del Centre d’Etudes Francoprovençales di Saint-Nicolas, già presidente dell’Union Valdôtaine, autore di libri come La vie quotidienne dans les al
pages valdôtains e Il tempo
sospeso ed Erbario.
« Gnalèi: così si chiama dalle mie parti, nell’Alta Valle, il tesoretto dei bambini, quando durante le feste si ricevevano caramelle e frutta secca, e si tenevano da parte, si nascondevano per mangiarsele giorno per giorno. Oppure è la riserva che fanno le formiche, ma anche il pane della festa».
Come si dice felicità in dialetto- La lettura 5 febbraio 2017
« Gnalèi: così si chiama dalle mie parti, nell’Alta Valle, il tesoretto dei bambini, quando durante le feste si ricevevano caramelle e frutta secca, e si tenevano da parte, si nascondevano per mangiarsele giorno per giorno. Oppure è la riserva che fanno le formiche, ma anche il pane della festa».
Come si dice felicità in dialetto- La lettura 5 febbraio 2017
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