8 marzo non ha mai significato molto per me.
nemmeno negli anni di gonnelloni e zoccoli.
nemmeno nella mia "militanza" più spinta, che spinta non è stata mai, ma convinta senz'altro.
ho sempre rifiutato, e chi legge questo blog lo sa, questa distinzione manichea che vuole donne contrapposte agli uomini, nella contraddizione di spingere per un'uguaglianza a tutti i costi, e che costi, questa differenziazione ambigua che vuole un giorno destinato alla celebrazione della specie donna. anzi, diciamolo, è un vero fastidio.
auguri!
mi dicono.
perchè, mi chiedo io.
io, da che sono nata, sento, da una parte, un'assouta eguaglianza con un uomo, la sento dentro, non l'ho mai messa in discussione, mi è connaturata, non mi sento mai nè da meno, nè di più, rispetto al genere maschile. non sono mai stata discriminata e forse è proprio perchè sono la prima a non discriminare. e certamente anche perchè sono stata fortunata, non posso assolutamente negarlo. la mia provenienza sociale, la mia appartenenza familiare, il mio ceto, la mia laurea, la mia formazione culturale sono un privilegio che non tutte le donne hanno, ed è su questo che dobbiamo si lottare, manifestare, dibattere, discutere, perchè istruzione e formazione siano potenziati e privilegiati, per tutti, uomini e donne; la cultura non può essere di genere, ma un bene per tutti, la lotta alla violenza è un pilastro formativo che riguarda la polis, la comunità. vanno istruiti gli uomini a non usare la violenza, vanno aiutate le donne a guardare oltre l'amore nel rapporto con l'Altro.
dall'altra sento una differenza assoluta tra me e un uomo e ne sono felicissima. non desidero gli attributi maschili, sono femmina in tutto, e non invidio nulla agli uomini, non vorrei imitarli in nulla.
la differenza è la forza di una donna, e me la tengo strettissima.
sono molto distante da posizioni femministe oltranziste e francamente cieche, mi annoiano, mi fanno sorridere o ridere. la vera differenza è tra le persone, non tra i sessi. posso avvertire una sintonia totale con un uomo e una diastanza abissale con una donna. l'intelligenza e la generosità non sono attributi di genere, mi dispiace per chi crede fanaticamente il contrario.
la decisione di associare la giornata di ieri a uno sciopero mi è sembrata un'idiozia perticolarmente ben riuscita.
nessuno e dico nessuno ha associato lo sciopero alla lotta contro le violenze di genere, credo che la gente abbia semplicemente smadonnato per i soliti disagi, io anche, il mio studio si è svuotato di pazienti impossibilitati a raggiungermi e non sapevano assolutamente perchè. gliel'ho ricordato io, la reazione è stata incredula, la domanda di prassi è stata: cosa c'entra lo sciopero dei mezzi?
le iniziative in centro città erano numerose, ma, ovviamente non raggiungibili. c'era lo sciopero dei mezzi.
una celebrazione della separazione tra i sessi cucinata sulle braci di uno sciopero che taglia le gambe alla gente, di solito poi comunque sopratutto alle donne, notoriamente più povere e meno provviste di mezzi, è stata un vero harakiri che mi fa desiderare di stringere la mano alle ideatrici di questa iniziativa.
detto ciò, la mia giornata è stata pressochè di vacanza, studio vuoto, nessun dolore di cui farsi carico, sono andata in Triennale e ho visto, dalla finestre della mostra, una luce di sorprendente bellezza, e ho pensato che sono viva. incredibilmente.
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