quanta grazia.
esposizione e allestimento grandiosi, esteticamente ineccepibili, graficamente sorprendenti, come una bella acconciatura.
un mondo tutto esteriore, non il mio forte.
ma quanto colore e quanta aria tra i capelli.
monumenti di capelli.
monumenti di capelli.
donne donne donne, quante donne.
e quanti fotografi: Ferri, Toscani, Barbieri, Gastel.
nemmeno questi, i miei preferiti.
figurarsi, io navigo tra i sassolini e le noci di Chiarenza e i chiaro scuri socio-culturali di Eugene Smith e Monika Bulaj, qui affondo tra i flutti del grande immenso mare dell'apparenza.
un mondo che non mi tocca. lo guardo come una cosa che non mi appartiene, una realtà estranea, un corpo estraneo. come si vede un dinosauro o un'astronave diretta su Marte.
è come a dire, per me, una mancanza di presente, di possibilità.
ma ci vado, vado a vedere questa mostra su Aldo Coppola alla Triennale, Bellezza Senza Tempo per quanto non stiamo parlando di bellezza senza tempo.
no
questa bellezza è a tempo, con l'occhio puntato sull'orologio, questa bellezza è nemica del tempo. o il tempo è nemico di questa bellezza.
no
questa bellezza è a tempo, con l'occhio puntato sull'orologio, questa bellezza è nemica del tempo. o il tempo è nemico di questa bellezza.
non mi faccio mancare niente e, in fondo, a sentirmi diversa, mi diverto sempre un po' .
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