bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 3 marzo 2017

magòun

magòun 
(magone, groppo, nodo alla gola, senso di vuoto interiore; dialetto modenese). 
Scelto da Alberto Bertoni, nato a Modena nel 1955, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Bologna, critico letterario, poeta, saggista, direttore di collane poetiche; Bertoni ha pubblicato diverse sillogi come Le cose dopo (Aragno), Ho visto perdere Varenne (Manni), Ricordi di Alzheimer (Book) e Il letto vuoto (Aragno). «Per molti magòun è anche un sentimento forte di esperienza conoscitiva interiore, una malinconia non arresa, la comprensione soffice dell’esistere. È lo stesso spleen che esprime nelle liriche il poeta modenese Antonio Delfini, un’emozione che fa superare la percezione di vuoto e ribalta la situazione, conducendo il pensiero verso una sorta di pacificazione rasserenante».

Come si dice felicità in dialetto- La lettura 5 febbraio 2017

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