(magone, groppo, nodo alla gola, senso di vuoto interiore; dialetto modenese).
Scelto da Alberto Bertoni, nato a Modena nel 1955, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Bologna, critico letterario, poeta, saggista, direttore di collane poetiche; Bertoni ha pubblicato diverse sillogi come Le
cose dopo (Aragno), Ho visto perdere Varenne (Manni), Ricordi di Alzheimer (Book) e Il letto
vuoto (Aragno). «Per molti magòun è anche un sentimento forte di esperienza conoscitiva interiore, una malinconia non arresa, la comprensione soffice dell’esistere. È lo stesso spleen che esprime nelle liriche il poeta modenese Antonio Delfini, un’emozione che fa superare la percezione di vuoto e ribalta la situazione, conducendo il pensiero verso una sorta di pacificazione rasserenante».
Come si dice felicità in dialetto- La lettura 5 febbraio 2017
Come si dice felicità in dialetto- La lettura 5 febbraio 2017
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