credo di non essermi ammalata per dieci o forse quindici anni. anzi ne sono certa.
quest'anno è la seconda volta in meno di due mesi, ma se la prima in confronto è stata una passeggiata, raffreddore mal di gola febbre ma leggevo e scrivevo dal letto, questa volta è stata un'agonia e mi da da pensare.
ho vissuto per quattro giorni, e scrivo al passato perchè confido che dopo una mattinata in pronto soccorso e con una terapia farmacologica ponderosissima da fare nei prossimi giorni e di cui già una buona parte nelle mie vene non mi accada PIU' o mai PIU', in uno stato di malessere profondissimo, puntate febbrili fino a 40° con ascese rapidissime e con tremori quasi convulsivi, accompagnate di notte potrei dire da accessi deliranti, e defervescenze altrettanto rapide con sudorazioni incontenibili, una cefalea fissa penetrante da cinque giorni, di giorno e di notte si intende, nausea, rifiuto del cibo e stordimento pesante. pare trattasi di infezione delle vie urinarie, cistite asintomatica, difese immunitarie un po' perse via. avrei dovuto pensarci che le vie urinarie danno accessi febbrili così scuotenti. ma non ho avuto cervello per molti giorni.
in questi 4 giorni ho rinunciato una dopo l'altra a una seria di bellissime iniziative in serbo per me, la mia lezione lacaniana del sabato mattina, una mostra di Tiziano già prenotata e, soprattutto, un serata di pesia russa. mi avevano anche gratificata con un biglietto omaggio -immagino per assidua frequentazione del teatro in questione.
poesia, Achmatova, Cvetaeva, Pasternak, Majakovskij e Esenin , musica e vodka. non so gli altri, ma io una serata così la sogno di notte. era ieri sera, ah ah, forse in ambulanza ci arrivavo. una rinuncia inguaribile. ho scritto al teatro supplicando in ginocchio di una replica per le coglione fragilone tremolone come me...ma ne dubito. e vedo che non mi rispondono...
ora, sarò un po' stupida forse, ma mi rendo conto bene, ora, che la salute è indispensabile.
e' il sine qua non.
e' il sine qua non.
io sto bene, sono sana e piena di energia.
in questi giorni ho capito che la mancanza di benessere fisico è una condanna altissima. al di là dei lussi dei passatempo, anche solo camminare senza barcollare, dormire senza delirare, poter cucinare e stendere un bucato, salutare chi ami e poter dire sto bene grazie, andare al lavoro ascoltando guerra e pace, ascoltare e farsi carico di persone per ore, rispondere agli sms con buona facilità, rispondere al telefono senza pensare: ce la faccio a parlare?, riuscire ad avere la forza di alzarsi dal letto per andare in bagno o solo raggiungere il bicchiere sul comodino, provare sul corpo la temperatura in modo piacevole senza agonizzare per il ghiaccio ovunque prima e i tropici dopo, il vero lusso della vita è stare bene.
ho scoperto di provare una gratitudine infinita per chi si prende cura di me, condizione rara, e ho scoperto la lentezza dei movimenti, a me sconosciuta, necessaria in questi giorni, a volte effettivamente di una densita' inaspettatamente piacevole.
ho scoperto di provare una gratitudine infinita per chi si prende cura di me, condizione rara, e ho scoperto la lentezza dei movimenti, a me sconosciuta, necessaria in questi giorni, a volte effettivamente di una densita' inaspettatamente piacevole.
ho provato una repulsione per il cibo a me assolutamente sconosciuta. questa mattina ho provato a farmi un caffè ma forse mi sono fatta uno scherzo. ho provato ad abbrustolirmi il pane per metterci il miele -bbbuono-come ogni mattina, l'ho guardato, mi è sembrato un oggetto senza senso, l'ho buttato via senza neanche provarci. ho tentato con un biscotto di quelli per me voluttuosi...digiuna per l'ennesima volta.
ho pensato che se le persone che non provano gusto per cibo, ne sono indifferenti o quasi infastidite provano quello che ho provato questa mattina, allora, mi sono detta, non è vita. a volte mi lamento dei miei eccessi, dei sali e scendi un po' accentuati, ma almeno sono sana, il cibo mi piace, mi da piacere e quella terribile indifferenza di quel momento verso il pane caldo profumato mi ha fatto sentire lontanissima dal gusto per la vita.
forse è per questo, alla fine, che mi sono decisa a scendere in P.S...
A colei che è troppo gaia
Charles Baudelaire
Bello il tuo capo, il gestire, l'aspetto,
Come un bel paesaggio; sul tuo volto
Il riso giuoca come fresco vento
In un limpido cielo. Il malinconico
Passante che tu sfiori è abbacinato
Dalla salute che, come luce,
Ti sprizza dalle braccia e dalle spalle.
I sonanti colori di cui spargi
Le tue tolette, ispirano ai poeti
L'immagine di un balletto di fiori.
Sono l'emblema, queste pazze vesti,
Del variopinto tuo spirito: folle
Di cui son folle, t'odio quanto t'amo!
Qualche volta, in un bel giardino, dove
Trascinavo la mia atonia, ho sentito
Il sole lacerarmi il petto, come
Un'ironia; la primavera e il verde
A tal punto umiliarono il mio cuore,
Che su di un fiore punii l'insolenza
Della natura. E così, una notte,
Appena suona l'ora del piacere,
Verso i tesori della tua persona
Vorrei strisciare, da vile, in silenzio,
Per castigarti la gioiosa carne,
Per schiacciare il tuo seno perdonato,
E infliggere al tuo fianco stupefatto
Una profonda, una larga ferita:
Vertiginosa dolcezza! Attraverso
Le nuove labbra, più splendenti e belle,
Infonderti, sorella, il mio veleno!
2 commenti:
Infine c'è una giustizia: Anche i medici sono umani!
Eddài Rossa che tutto passa: Pensa agli affamati! (Totò docet).
Non è Baudelaire, ma un canto indiano Apache. Mi è piaciuto, spero non ti faccia tornare la febbre...:
A est
dove si posano
gli orli di vapore della terra
A sud
dove si stendono
i bianchi orli di conchiglia
della terra,
là dove frutta di ogni tipo
pende dai rami matura e saporita,
noi due ci incontreremo.
Là dove si stendono
gli orli di corallo
di nostra Madre Terra
noi due ci incontreremo.
Avvolti dall'aroma
di frutta matura
ci incontreremo.
aahhh si, avverto questa sottile soddisfazione che senti nel sentirmi dalla patrte dell'utenza..
certo passa, con due antibiotici in corpo sto già bene.
la poesia è stupenda, ti ringrazio di questo dono. appartiene a un sogno di opulenza della natura che per me è solo onirica.
grazie.
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