bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 15 ottobre 2020

Ren Hang

è tempo di morire

dice Roy prima di spegnersi e piegare la testa nella pioggia

siccome sto veramente male e non mi raccapezzo più mi sono rivista Bade Runner e Blade Runner 2049. e stiamo ancora applaudendo.

non so se è effetto di un coronavirus in visita o piuttosto di una forma gastrointestinale che con il corona non ha niente a che fare, in ogni caso sono un relitto. e in ogni caso ho fatto un tampone. sono tempi difficili e difficile è schivare i colpi della sfortuna. io non ci riesco.

lunedì, prima di questa dannazione che mi porterà all'inferno, ho visto la mostra alla Galleria Sozzani su Ren Hang, fotografo cinese morto a 30 anni dopo aver forsennatamente fotografato corpi.

ora, magari è perchè sto da cani, ma posso dire di non aver visto nulla di interessante, se non un gioco, sul filo della perversione, che fa del corpo un oggetto, una forma, un po' di carne e colore, una visuale sparaflashata con eccesso. ancora più perturbanti delle foto sono i filmini che lo vedono al lavoro. a me sembra un lavoro sessista, se per sessista intendiamo una discriminazione sessuale. non tra i generi, che si fondono in un mischione che non prevede differenze, ma tra il sesso e la vita. tutto è oggetto, massificato, carnificato, banalizzato, confuso, minimizzato. è stato come osservare lo scorrere della morte sotto i miei occhi. visioni paralizzanti, la pietrificazione dei vasi sanguigni a favore di un estetismo ossessionante.







eh si, è tempo di morire

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