bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 9 ottobre 2020

Lacci

 ne ho visti di film, ultimamente.

anche della rassegna sul Festival di Venezia.

non posso dire di aver fatto i salti di gioia.

Volevo nascondermi, grande grande grande Elio Germano, ma il film è discontinuo, non gira sempre bene.

Molecole di Segre e Notturno di Rosi, deludenti, soprattutto il primo. Segre,  non è che la pandemia ci autorizza a parlare e fare qualsiasi cosa.

Miss Marx? discreto.

Tenet? alla lunga stucchevole, guardare e non capire personalmente non mi diverte.

Venezia? In between dying dall'Azerbaijan e The disciple dall'India? non promuovo nessuno dei due, va bene la ricerca ma la noia no. Venezia ha sempre questo primato, di film che non arriveranno mai da nessuna parte, troppo particolareggiati su realtà ristrette, senza respiro.

però ho visto Lacci, di Daniele Lucchetti. interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi. film di apertura, Fuori concorso, della 77a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
tratto da un romanzo di Domenico Starnone, credo un gran bel romanzo. nel senso che è ciò che ho sentito di più in questo film e che, invece, sempre di più manca al cinema. una storia, una storia solida e interessante da raccontare. la sceneggiatura si fa sentire, la narrazione è intensa, i personaggi scolpiti, i figli annientati, le tematiche di coppia trattati. i dialoghi interessanti.
certo parliamo di devastazioni, di miserie, di ferite e traumi, ma va bene, parliamone, purchè sia così, con un film, non perfetto, ma un film. begli attori italiani, tutti, anche la Mezzogiorno che, finalmente, non si sforza più di essere come era. adesso è come è e va bene così. 
si va bene così, un film di dolore sui legami con molte cose da dire.

Lacci, bel titolo.


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