sono partita da un balletto, "The Cellist", sul sito del Royal Ballet di Londra.
il balletto, più un musical che un balletto, racconta di una violoncellista, una violoncellista realmente esistita, e della sua turbolenta storia di vita.
leggo e scopro che si tratta di Jacqueline du Pré.
sposata con Daniel Barenboim.
costretta a smettere di suonare a 28 anni.
morta di sclerosi multipla a 42 anni.
un talento straordinario.
https://youtu.be/OH0jUQTCCQI
https://youtu.be/OH0jUQTCCQI
ho poi visto un video sul suo talento musicale, la sua bellezza cristallina, ho letto di una vita matrimoniale artisticamente a grandi livelli, si parlava di una copppia come Robert e Clara Schumann, ma presto in crisi, di tradimenti e abbandoni, di esecuzioni leggendarie, come La Trota, quintetto per pianoforte di Schubert, o il famoso concerto per violoncello di Elgar, la cui interpretazione viene spesso descritta come "leggendaria" e "definitiva".
non si può certo dire a qualcuno che soffre per un amore finito e una crisi economica o un genitore distruttivo che c'è ben altra sofferenza nella vita, che il reale dell'esistenza, della natura e della malattia può stroncare senza pietà esistenze preziose animate dal desiderio e quindi dovremmo onorala la vita in salute che abbiamo, non si può.
però, l'ho pensato. quel desiderio così potente e brillante, così generoso e vibrante, meriterebbe l'eternità, e noi meschini nevrotici lamentosi dovremmo ricordarcene ogni tanto.
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