un bellissimo documentario su Piero Portaluppi, per la regia di Maria Mauti, su testo di Antonio Scurati, con la voce narrante di Giulia Lazzarini.
L'amatore.
L'amatore.
un documentariuo di pregio, una grande sorpresa narrativa, un testo elegante e una voce narrante esperta, lieve e sospesa.
la storia di Piero Portaluppi, architetto milanese di grande fama durante il ventennio fascista, viene narrata attraverso le sue opere e, soprattutto, attraverso il suo diario filmico. emerge una figura di enorme talento, per l'arte e anche per la vita. leggero, raffinato, gaudente, sorridente, danzante sulla superficie dell'acqua. aderì al fascismo, penso più per convenienza che per credo, ne sfruttò la cassa di risonanza e ne pagò poi le spese, con la perdita del figlio minore in guerra.
è una storia personale, è vero, ma è una storia italiana.
sorrideva, e filmava, catalogava, conservava, ossessivo e metodico, tutto.
faceva disegni bellissimi e immaginava, quasi futurista, immagini di città svettanti.
le sue case, da quella degli Atellani a Villa Necchi Campiglio, sono, dentro e fuori, belle ed eleganti, raffinate ma solide.
mi sono persa ad occhi spalancati, mi piacciono fino alle lacrime, nei filmini d'epoca, archivi Luce e filmati della famiglia Portaluppi. le immagini in bianco e nero del ventennio e tutto quello che è venuto dopo sono per me motivo di curiosità morbosa, quando poi subentra l'epoca dei miei genitori, il loro tempo, i loro abiti, i loro costumi, la loro Milano, la loro gente, la mia gente, mi avvinghio alla disperata ricerca di qualcosa che mi appartenga.
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