su un inserto del corriere ho trovato questa poesia di Emily Dickinson, che proprio non delude mai.
Al giardino ancora non l’ho detto –
non ce la farei.
Nemmeno ho la forza adesso
di confessarlo all’ape.
Non ne farò parola per strada –
le vetrine mi guarderebbero fisso –
che una tanto timida – tanto ignara
abbia l’audacia di morire.
Non devono saperlo le colline –
dove ho tanto vagabondato –
né va detto alle foreste amanti
il giorno che me ne andrò –
e non lo si sussurri a tavola –
né si accenni sbadati, en passant,
che qualcuno oggi
penetrerà dentro l’Ignoto.
la prospettiva della morte, forse che la Dickinson parli mai di qualcosa d'altro?, viene ribaltata.
la morte non riguarda noi, ma chi ci guarda, chi ci aspetta, chi pretende qualcosa da noi, forse pensandoci eterni.
l'ignoto ci ingloba e ignoti saremo, la nostra morte è una questione solo per chi rimane.
leave or remain.
e così è.
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