non avrei mai creduto possibile che una come Giorgia Meloni mi facesse tenerezza.
ma mai.
mai e poi mai.
e poi dice: sarò mamma, ma non sono sposata, al Family Day (che siano benedetti) facendo un autogol clamoroso, dice frasi confuse sulle coppie di fatto, forse, ho pensato, ha dimenticato molte cose su come vanno le cose...
e ne sono certa invece, la maternità (benedetta) la rende umana, improvvisamente.
leggo sul giornale, dice: per la prima volta non so cosa dire.
e vivaddio, penso io.
un miracolo.
di lei posso dire che le cose che dice...non mi piacciono, mettiamola giù così. senza troppe questioni, quel che dice non mi va, e lei direbbe altrettanto di me. siamo diverse, i nostri elaborati mentali e le nostre umane considerazioni non coincidono.
ok.
punto.
potrei dire che l'ho sempre trovata irreprensibile, seria, ma di lei si sa poco, basta mettersi un attimo di più sulla piazza, rendersi più spendibili, che le magagne saltano subito all'occhio, questione di illuminazione, accecante.
ma che dica che non sa che cosa dire pone su di lei, momentaneamente, un'aura di sincerissima empatia. certo, l'attesa la rende umana, incapace di far fronte, prossima all'alterità femminile, senza parole, sguarnita, come è giusto che sia, aspettando un bambino. quell'aria da combattente, quell'asprezza che metterebbe tutti alle porte, quel dire risoluto su come si deve fare con i poveracci striscianti bagnati (ma, si sa, armati di jihadismo fino ai denti), quel saper tutto su come mettere ognuno al suo posto...fanno posto al "per una volta non so cosa dire" dopo le offese meschine a proposito della sua prossima maternità.
leggo ancora l'intervista e dice cose disarmanti, parla del suo compagno, del maschio che vorrebbe, del non vorrei proprio fare una campagna elettorale con la pancia di otto mesi...non mi sembra il caso...
l'abbraccerei, finalmente umana, finalmente capace di ottenere empatia, solidarietà, finalmente posate le parole dell'odio per armarsi della non parola, quella del dubbio, dello smarrimento, della fragilità, e delle parole morbide e tonde della donna che spera,
in un futuro,
quello che ha in sè.
miracolo.
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