È una verità universalmente riconosciuta, che uno scapolo in possesso di un'ampia fortuna debba avere bisogno di una moglie.
adorabile Jane.
anche Orgoglio e Pregiudizio è una deliziosa passeggiata nella campagna inglese di 200 anni fa.
scopro che c'è un pullulare di meeting, anche in Italia a Riccione, rigorosamente in costume, di commemorazioni, di associazioni in suo nome, di pubblicazione su di lei e sui suoi personaggi. qualcuna, ovviamente rigorosamente femmina, si è addirittura inventata un Diario di Mr. Darcy, Fitzwilliam Darcy, ovvero la relazione con Elisabeth Bennet vista dal suo punto di vista. un delirio, il solito delirio al femminile.
perchè Darcy, Fitzwilliam Darcy, personaggio tenebroso, cupo, altero ma molto virile e coerente, entra nell'immaginario amoroso femminile come l'uomo più desiderabile al mondo.
ciò che lo rende irresistibile agli occhi delle donne, al punto da voler pensare alla sua versione dell'amore con Elisabeth, è la sua trasformazione. cosa può, una donna, desiderare al mondo, di più, di meglio, di più attraente e di maggiore testimonianza dell'amore, di un uomo che cambia per lei?
che meravigliosa invenzione quella di Jane, l'uomo cupo odioso inavvicinabile, ma profondamente retto e probo, che, per amore di Lizzy, modera e tempera il suo orribile carattere per ottenere il suo amore.
il desiderio malato di ogni donna: cambierà per me, o meglio, io lo cambierò.
ed ecco che Darcy manda in deliquio schiere di femmine, procura orgasmi a raffica, mette in fibrillazione erotica lettrici affamate di amore, amore quello vero.
peccato che Darcy, a voler ben guardare, non cambierà su richiesta di Lizzy, non sarà lì mutacico e ombroso ripetutamente scrollato dalle lamentele della sua amata che gli ricorda il suo dovere di fidanzato e amante brillante e premuroso. amami come si deve, santocielo!
Elisabeth lo rifiuta, gli dice: gira al largo bello, i tuoi modi mi fanno orrore. sei maleducato e presuntuoso e ti trovo francamente inavvicinabile, infrequentabile. smamma.
"Vi state sbagliando, Mr. Darcy, se immaginate che il modo in cui vi siete dichiarato mi abbia colpito in altro modo, oltre a quello di risparmiarmi il dispiacere che avrei provato nel rifiutarvi, se vi foste comportato più da gentiluomo."
A questo punto lo vide trasalire, ma senza dire nulla, e lei andò avanti, "Avreste potuto offrimi la vostra mano in qualunque modo, e io non sarei mai stata tentata di accettarla."
Lo stupore fu di nuovo evidente, e lui la guardò con un'espressione insieme di incredulità e umiliazione.
Lei proseguì, "Fin dall'inizio, potrei quasi dire dal primo istante in cui vi ho conosciuto, il vostro comportamento, dandomi la completa certezza della vostra arroganza, della vostra presunzione e del vostro egoistico disprezzo per i sentimenti degli altri, era tale da costituire il fondamento di una disapprovazione che, per gli eventi successivi, si è consolidata in una inalterabile avversione; vi conoscevo da meno di un mese, e già sentivo che sareste stato l'ultimo uomo al mondo che mi sarei lasciata convincere a sposare."
"Avete detto abbastanza, signora. Comprendo perfettamente il vostri sentimenti, e ora devo solo vergognarmi dei miei. Perdonatemi per avervi sottratto così tanto tempo, e accettate i miei migliori auguri per la vostra salute e la vostra felicità."
"Vi state sbagliando, Mr. Darcy, se immaginate che il modo in cui vi siete dichiarato mi abbia colpito in altro modo, oltre a quello di risparmiarmi il dispiacere che avrei provato nel rifiutarvi, se vi foste comportato più da gentiluomo."
A questo punto lo vide trasalire, ma senza dire nulla, e lei andò avanti, "Avreste potuto offrimi la vostra mano in qualunque modo, e io non sarei mai stata tentata di accettarla."
Lo stupore fu di nuovo evidente, e lui la guardò con un'espressione insieme di incredulità e umiliazione.
Lei proseguì, "Fin dall'inizio, potrei quasi dire dal primo istante in cui vi ho conosciuto, il vostro comportamento, dandomi la completa certezza della vostra arroganza, della vostra presunzione e del vostro egoistico disprezzo per i sentimenti degli altri, era tale da costituire il fondamento di una disapprovazione che, per gli eventi successivi, si è consolidata in una inalterabile avversione; vi conoscevo da meno di un mese, e già sentivo che sareste stato l'ultimo uomo al mondo che mi sarei lasciata convincere a sposare."
"Avete detto abbastanza, signora. Comprendo perfettamente il vostri sentimenti, e ora devo solo vergognarmi dei miei. Perdonatemi per avervi sottratto così tanto tempo, e accettate i miei migliori auguri per la vostra salute e la vostra felicità."
quel che Jane, nella sua infinita saggezza dice a me, è che Darcy muterà su sua volontà, su suo ripensamento, su sua riflessione e non, come le eccitabili lettrici pensano, sulla base dello sprone di una Elisabeth innamorata e in versione crocerossina. il percorso di Darcy sembra, ed è, autonomo, indipendente, mosso da un rifiuto che lo fa riflettere e non dipendente dalle incessanti, amorevoli per carità, richieste di una donna che porta il vessillo dell'amore pretendendone il giusto riconoscimento, e pagamento in termini di sacrificio umano.
adorabile Jane.
la sua visione è poi sempre un po' quella, quello che ho già letto in Ragione e Sentimento, la struttura del romanzo è pressochè identica, ma certamente la sua scrittura, la sua narrazione, è una meravigliosa vacanza di sogno. è un accompagnamento quasi necessario, una volta intrapreso.
inoltre, ne convengo, la sua Elisabeth Bennet è una figura rara, rara nel mondo, nel mondo presente e, oso pensare, introvabile al suo di tempo.
Elisabeth è ironica.
a volte addirittura sarcastica, tagliente, ma sopratutto ironica e critica verso sè almeno verso quanto gli altri. gioca con la parola, e la verità, la scardina, allude, rimanda.
quante donne ironiche conoscete?
dice Elisabeth ballando con Darcy, all'inizio, burrascoso, della loro relazione:
"Un po' si deve parlare, sapete. Mi sembrerebbe strano restare insieme per mezzora completamente in silenzio, eppure, nell'interesse di qualcuno, la conversazione dovrebbe essere organizzata in modo da far sì che si dica il minimo indispensabile."
"Nel caso presente state tenendo conto dei vostri desideri, o immaginate di fare piacere ai miei?"
"Tutte e due le cose", rispose Elizabeth maliziosamente; "poiché ho sempre notato una notevole affinità nelle nostre menti. Abbiamo entrambi un temperamento poco socievole e taciturno, poco propenso a parlare, a meno che non ci si proponga di dire qualcosa che farà colpo su tutta la sala, e che sarà trasmesso alla posterità con tutto il lustro di una massima."
"Sono certo che in questo non ci sia molta affinità con il vostro carattere", disse lui. "Quanto possa essere vicino al mio, non posso essere io a dirlo. Voi lo considerate senza dubbio un ritratto fedele."
adorabile Jane.
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