Una sola volta
Una sola volta compresi lo scopo della vita.
Accadde a Boston, inaspettatamente.
Camminavo lungo il Charles
e vidi le luci duplicarsi, tutte
con il cuore al neon e vibrante,
spalancando la bocca come cantanti d’opera;
e contai le stelle, le mie piccole veterane,
cicatrici fiorite, e capii che stavo portando
il mio amore sulla sponda verde notturna, e in lacrime
aprii il cuore alle auto dirette a est e a ovest
e feci passare un ponticello alla mia verità
e la condussi a casa in fretta col suo fascino
e fino all’alba accumulai queste costanti
per scoprire poi che se n’erano andate.
Anne Sexton
accumulai queste costanti, la bellezza di un poeta è il suo linguaggio, e si capisce se unico o se preso a prestito.
ma si è così dai, per un attimo capisci, ho una mia dignitosa verità, apri un ponte, lasciando passare, lasciando penetrare, stupiti fino alle lacrime, ma è l'illusione di un attimo, nemmeno di una notte intera.
9 commenti:
<> E.Cioran,ora, non credo che il valore(è misurabile?)e l'alto livello di queste due poetesse sia identico,so che "quel"freddo ,Anne Sexton,spesso lo fa sentire.e ancora Cioran,<>,equiparando(con le dovute distinzioni)pensare a "sentire",si comprende perchè alcune anime siano così torturate,disperate.assomiglia tanto ad un castigo..ciao Rossa.
ma come fai a scrivere un commento, che non leggo nè capisco benissimo, se il testo non si leggeva???
Si Rossa, quei ponti stesi a congiungere le parti più belle di noi, e che un miracolo rende reali anche se nemmeno per una notte, ci sono indispensabili. Senza saremmo incompleti. Buona domenica...
ho fatto un casino,scusami.te lo riscriverò da capo,così è incomprensibile,anche per una come come te..
sono d'accordo, l'immagine di un ponte, un legame tra noi e il mondo, seppure transitorio, è veramente toccante.
carissimo linx, non ti devi scusare!! aspetto un commento più leggibile, anche per una come me!!
(intanto anche il mio testo è più leggibile, prima era una pagina bianca!!)
"conosco una sola visione della poesia che sia,per me,pienamente soddisfacente:quella di Emily Dickinson quando dice che in presenza di una vera poesia è colta da un tale freddo da avere la sensazione che nessun fuoco potrà scaldarla"E.Cioran,ora,non credo che il valore ecc...e ancora Cioran "una constatazione che verifico,con mio grande rammarico,a ogni istante:sono felici solo coloro che non pensano mai,vale a dire coloro che pensano e sentono giusto il poco che basta per vivere",equiparando(con le dovute ecc...)PS è fuori tema,ma se ti interessa sul Fatto di domenica 26.01 c'è l'intervista che Biagi fece a Primo Levi nel 1982.
allora, ho recuperato questo tuo commento e francamente mi perdo!
certo che Cioran ti prende di brutto!!
non paragonerai le due poetesse, due dolori e due espressioni linguistiche così diverse!! la dickinson era prigioniera in casa, una solitudine indicibile, solo dio e il padre contro cui prendersela, una vita passata nel dolore dell'isolamento pur dotata di un magnifico cervello. La Sexton, caspita, una posizione ben diversa, e anche un dolore diverso secondo me. ma sopra ogni cosa, un linguaggio diverso.
di certo, entrambe, erano ossessionate dalla morte..
è più felice chi non pensa? non lo so, può darsi, ma anche più povero.
sull'intervista non so che dire, come si recupera???
la rintracci su: news.google.com
No,non ho inteso paragonarle,mi sarò male espresso,mi capita.ero più "a fuoco"sul freddo ed il calore che sento di entrambe,tutto qui.grazie,un abbraccio.
Posta un commento