La realtà che avevo cosciuto non esisteva più. Bastava il fatto che la signora Swann non giungesse identica nel medesimo istante, perchè il viale fosse un'altra cosa.
I luoghi che abbiamo conosciuto non appartengono soltanto al mondo dello spazio, nel quale li situiamo per maggiore facilità. Essi non erano che uno spicchio sottile fra le impressioni contigue che formavano la nostra vita d'allora; il ricordo d'una certa immagine non è che il rimpianto di un certo minuto; e le case, le strade, i viali, sono fuggitivi, ahimè, come gli anni.
M. Proust, La strada di Swann.
i luoghi non esistono se non nella costruzione della nostra memoria. sono impressioni, come fotografie. non tutto ciò che troviamo nella nostra memoria è realmente accaduto, tutto si ritrova in essa, anche quello che non è stato.
laddove qualcosa è accaduto, percettivamente, emotivamente in noi, quel luogo esiste.
nessuno, come Proust, ha scandagliato il mistero della memoria e tutta la verità simbolica che porta in sè.
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