bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

domenica 31 gennaio 2021

lungo i marciapiedi di Milano

cammino e non trovo bella Milano.
la trovoperfino brutta.
giro a piedi per consolarmi e ne esco sconsolata.
girare a piedi mi permette di vedere da vicino e da vicino nessuno è normale.
nemmeno la mia città.
da vicino la mia città è anche desolata, spoglia, sporca, mal fatta, decadente, male abitata e male vestita.
era meglio se stavo a casa?
forse girando in auto, la mia consuetudine per spostarmi per lavoro lo ammetto, vedo un insieme che tappa il buco della mia domanda, lo satura velocemente e mi priva dei perticolari, ma i dettagli invece la riaprono.
ho girato per corso di porta Romana, dalla porta fino a piazza Missori passando per la Statale.


San Nazaro Maggiore, basilica della Milano romana imperiale, molto antica, l'ho vista passando centinaia di volte. ora la visito e l'ingresso, la cappella Trivulzio, mi aggredisce con la sua nudità che avverto come spettrale. scopro che corso di Porta Romana era, in epoca romana, una via porticata, e proprio si chiamava così, iniziava a Porta Romana d'epoca romana terminando dopo 600 metri in direzione Placentia con un arco trionfale. bei tempi...

l'esterno della basilica che poi permette di affacciarsi alla facciata della Statale in via Festa del Perdono, è molto più interessante dell'interno.
la chiesta di Sant'Antonio Abate ha un interno ricchissimo di affreschi, lo vidi anni fa in occasione di un concerto di MiTo, ma ora è tremendamente chiusa.
via Larga mi sembra terribile, altrettanto corso di Porta Romana.
insieme a palazzi pregevoli si stagliano case, che sono di fatto la maggior parte, erette nel dopoguerra e belle non sono.
negozi chiusi, serrande abbassate, bar squallidi vuoti, il Lirico ancora in costruzione, la torre Velasca nella sua strana conformazione, tutto mi abbatte.


 c'era coda e non sono entrata, solo un cannoncino di Panarello avrebbe potuto salvarmi.

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