come osate?
è un'espressione desueta, antica.
da dove viene?
mi sono domandata quale parte inconscia di Greta la faccia parlare così.
a chi si rivolge con tanta rabbia e indignazione fino alle lacrime?
in fondo non ha importanza cosa muova la sua rabbia e a chi stia veramente parlando.
ora parla al mondo.
alla faccia della sindrome di Asperger.
il suo superpotere, il superpotere della differenza, della diversità.
e dalla sua diversità, emozionata, non teme di svergognarci tutti, di smascherarci.
non concede nulla, sembra impenetrabile, esprime disprezzo con il volto, parla uno splendido inglese.
non ammicca, non cerca consensi, non concede nulla all'immagine, in assoluta ostinata tenace controtendenza.
non ammicca, non cerca consensi, non concede nulla all'immagine, in assoluta ostinata tenace controtendenza.
quel che mi colpisce è il valore simbolico delle sue parole.
Greta parla agli adulti e li richiama alle loro responsabilità.
come osate, voi adulti, negare a me, a noi, ragazzi, il diritto ai nostri desideri?
Greta parla ai padri, al padre evaporato della nostra società liquida e desautorata.
chiama, esige, pretende un padre, una figura che sappia, come ogni padre dovrebbe fare, garantire la via al desiderio di ogni figlio.
mi avete rubato i sogni l'infanzia la scuola. come osate?
come osi, padre, negarmi il diritto al futuro, come osi padre non fare ciò che sei chiamato a fare, come osi padre non essermi di esempio, come osi padre essere incapace di tenere fede alla tua parola verso di me? essere garanzia del mio desiderio perchè sei portatore del tuo.
come osi, padre, come osate, genitori, venire meno alla vostra funzione?
garantire la strada del progetto, della via sociale alla felicità, alla realizzazione del desiderio.
come osate?
how dare you?
noi, figli, vi guardiamo, vi teniamo d'occhio, siete sotto il nostro sguardo.
e se non terrete fede al vostro mandato noi non vi perdoneremo mai.
si, mi sono sentita tirata in causa.
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