la dicitura della mostra dice: oltre il mito, ma non so se ci siamo andati, oltre.
di fatto si celebra il mito, niente di più.
della mostra ho amato quasi più le foto dei dipinti.
la pittura di Frida Khalo è spaventosamente autoriferita e devo dire sostanzialmente ripetitiva.
lei è l'unico soggetto al mondo, avrà avuto le sue sacrosante ragioni ma, artisticamente e creativamente, non siamo andati molto lontani. in più temo che la qualità pittorica sia piuttosto scadente. io la trovo semplicemente naif, al di là dello sbandierato surrealismo, che pure lei trovava inadatto a descriverla: "Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni."
le foto mi piacciono immensamente di più perchè di lei rappresentano la parte più attraente e straordinariamente moderna. potrebbe essere una blogger, una influencer.
di lei spiccano lo stile eccentrico, elegantissimo, la ricerca dattagliata di collane e monili, lo studio attento del disegno delle sopracciglia e l'uso decorativo regale dei capelli, la sottolineatura della peluria dei baffi.
era veramente un personaggio scenico straordinario, una costruzione estetica perfetta, si è promossa e propagandata attraverso i quadri, che certamente erano anche terapeutici, ma oggi pubblicherebbe post. e farebbe strage di fan.
lo fa comunque, le masse sono adoranti, ma credo che i suoi quadri siano una misera parte di lei, piuttosto la sua vita, la sua storia, le sue battaglie per la vita, quell'orco che si era scelta per marito che sfigurava pietosamente di fianco alla sua sgargiante ed eterna bellezza, la forza epica delle battaglie rivoluzionarie (il Messico allora si credeva la vera forza rivoluzionaria del mondo, ancora prima dell'Unione Sovietica), la storia d'amore con Trotskij, tutto converge a farne una diva, un vero mito.
non andrei oltre, è nata e si è molto prodigata per esserlo.
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