Norvegia, un biancore gelido terso teso, una dimensione oltre la realtà, un mondo inimmaginabile.
neve solo neve, bianco ovunque.
già l'ambientazione è unica, il film nel suo complesso, anche.
ironico e spassoso, costellato di cadaveri, una simpatica carneficina.
ad ogni morto, ammazzato, appare sullo schermo una croce su sfondo nero, nome e cognome, e via così per tutto il film.
nomi in ordine di apparizione, si legge di solito nelle sequenze dopo l'END. qui in ordine di sparizione.
il bianco si sporca di rosso sangue, gli insospettabili "primi cittadini" diventano killer all'occorrenza, quella di vendicare la morte di un figlio, trovato morto e archiviato: overdose. così per la giustizia ma non per il padre, professione spazzaneve.
e che neve!
mica la poltiglia di Milano, ma nemmeno quella della Val d'Aosta o del Trentino Alto Adige.
no, un'altra cosa, un'altra neve, una neve TOTALE.
e in questo candore si incontrano varie forme di cattiveria, quella over del top appartiene al Conte, bellissimo e crudelissimo, king dello spaccio di droga, ricchissimo, marito divorziato-incattivito e padre sui generis, ossessionato dalla cura di sé e della sua lussuosissima casa, non si fa problemi ad ammazzare la gente come fossero zanzare.
e c'è da ridere. veramente.
poi c'è il rivale serbo, interpretato da Bruno Ganz, che si spartisce l'altra metà del mercato di droga di Oslo e tutta la sua banda. il Conte, sadico oh mamma che sadico, dice sempre "gli albanesi", e i suoi scagnozzi ogni volta "i serbi".
e io rido.
il serbo, al quale il Conte, che fa male i suoi conti, ammazza il figlio in modo inverecondo appendendolo poi a un cartello stradale che indica i metri sopra il mare, vive in una casa garage, arredata di specchi lampadari e tappeti, l'altra faccia, kitsch, del lusso da incassi over.
e...io rido.
poi c'è una scena in cui due poliziotti alla ricerca di indizi, di cui uno sensibilissimo che vomita e si impressiona alla vista del male e ha pure freddo (!!), disquisiscono di welfare e concludono che nei paesi caldi non c'è, basta una banana per sopravvivere. solo al freddo esiste il welfare.
e io rido.
il film fa ridere nonostante e grazie ai morti, con quella irriverenza per la morte che ricorda Tarantino, gli attori sono formidabili, il Conte -che figo- rimarrà per sempre nel mio cuore.
In ordine di sparizione
Un film di Hans Petter Moland.
Con Stellan Skarsgård, Bruno Ganz, Pål Sverre Hagen, Jakob Oftebro, Birgitte Hjort Sørensen
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